Maggio, il più crudele dei mesi
Le ricevute introvabili e le preghiere a Greta Thunberg. La lettera di Guia Soncini ad Annalena Benini
Cara Annalena, meno male che oggi finisce maggio, il più crudele dei mesi. Chiunque si lamenti dei lillà da terra morta non ha mai avuto a che fare con gli scontrini che genera la polvere viva in cui vado a rimestare ogni anno mentre il commercialista mi minaccia e io non trovo quella ricevuta del dentista che mi farebbe così comodo scaricare (forse nel 2018 dal dentista non ci sono neanche andata, ma sai come siamo noialtri che confondiamo memoria e desiderio); in compenso si risvegliano le radici sopite di tutti gli scontrini d’ogni cappuccino del 2012 (perché non li ho buttati? Non avrei potuto detrarli neanche nel 2013, perché li ho conservati? Speravo forse di finire in un programma di accumulatori su RealTime?).
Quando ho finito di riempire sacchi e svuotare stanze (mai la mia casa è ordinata come la prima settimana di giugno, e mai vengono mantenuti i propositi che da domani butto tutto subito), arriva a vanificare tutto un qualche libro Einaudi. Che l’ufficio stampa ha inviato in uno scatolone di dieci metri cubi, chiuso con legacci d’un materiale indecifrabile (in che differenziata andrà?), e stipato di plastica e polistirolo per riempire la cubatura lasciata vuota dal libro. Se lo sapesse Greta Thunberg.
Guia Soncini
Cara Guia, ieri ho chiuso gli occhi e ho preso la scatola in cui lancio buste che non apro e sono andata alla posta a pagare tutto. Alla cieca e con la tachicardia. Non ti dico quanto. Non ti dico la crudeltà dell’impiegata della posta e le umiliazioni subite. Tornata a casa stordita e senza più un soldo, sono a poco a poco riemersa dalla cecità e ho scoperto di avere pagato canone tivù e altre bollette della seconda casa a Campobasso di una vicina. Vorrei dire: kafkiano, ma mi trattengo, abbandono qualunque residuo di intelletto e prego Greta di fermare la pioggia, gli scatoloni da un solo libro e le buste grandi con su scritto: Agenzia delle entrate.