Mamma non puoi lamentarti di noi, sei tu che ci hai attaccato la dimenticanza
Mia figlia dimentica tutto, perde tutto. Dai libri ai borsellini. Ma anche io non trovo mai il telefono, e nemmeno le chiavi di casa
Cara Annalena, mia figlia dimentica tutto, perde tutto. Il registro elettronico, quello strumento dittatoriale che tu hai giustamente denunciato, è una lista di dimenticanze inframmezzata da voti, e ho almeno quattro libri di testo in doppia copia: appena li ricompro saltano fuori. L’altro giorno mi sono fatta consolare dal signore dell’ufficio oggetti smarriti dell’Atm: non ha ritrovato la cartelletta di arte di mia figlia, ma diceva che è normale, tanti ragazzi le dimenticano, “non la sgridi troppo”. Ricevo da lei solo messaggi vocali tutti d’un fiato: mamma scusami ho perso x, non ti arrabbiare ti voglio bene. Io mi arrabbio, invece, e la sgrido e urlo che non comprerò mai più niente, andrà in giro in mutande e la decima riga da 60 cm che chiedono a scuola se la prenderà con i suoi soldi, ammesso che non li perda mentre va in cartoleria (borsellini smarriti: sei). Poi la mattina della vigilia, con la macchina in terza fila carica e ancora il libro di inglese da cercare, le ho chiesto di chiamarmi perché non trovavo il telefono. Non trovo mai il telefono, e nemmeno le chiavi di casa. E’ passato mio figlio serafico con un peluche attaccato al collo e la palla in mano (lo zaino abbandonato in camera perché, sostiene, non ha bisogno di niente): dici tanto a noi, ma il problema qui sei tu, ci hai attaccato la dimenticanza, il nonno te lo ripete da quando sei piccola che ti ricordi la testa solo perché è attaccata al collo.