Ci si stanca anche di avere paura, e di sacrificare tutta questa vita alla paura della vita
Era pieno inverno, adesso è piena estate: tutto quello che possiamo riprenderci, dobbiamo riprendercelo
Cara Annalena,
mi ha colpito molto la lettera che hai pubblicato sul Figlio, non so se per gli stessi motivi che ti hanno indotta a pubblicarla. Mio padre non ha sessantasette anni, è un settantottenne con un enfisema polmonare che ha vissuto segregato in casa gli ultimi tre mesi, e che ha ricominciato a aprirci la porta solo da qualche settimana, ma sempre con la mascherina e senza un abbraccio. Mi ha profondamente emozionato leggere che “in questa vita insensata e crudele non serve a niente avere paura”: questo cambio di atteggiamento in età matura mi ha impressionato. Vorrei lo potesse fare anche mio padre, vorrei essere in grado di farlo io se sarà necessario. Leggo la lettera di G. Gasperini e vedo davanti ai miei occhi la Vocazione di San Matteo di Caravaggio: quella lama di luce che allo stesso tempo ferisce e illumina.
Un abbraccio a lui e a te (da lontano).
Giovanni Cavarzere
Caro Giovanni, come si potrebbe non comprendere la paura di tuo padre? Però ci si stanca anche di avere paura. Di sacrificare tutta questa vita alla paura della vita, e poi il tempo corre via veloce. Era pieno inverno, adesso è piena estate: tutto quello che possiamo riprenderci, dobbiamo riprendercelo.