Il wi-fi si blocca, l’audio salta, qualcuno fugge. “Che schifo tutto”, ma non è tutto inutile
Mio figlio in seconda media va a scuola ogni mattina, nel suo nuovo banco monoposto e con la mascherina sempre, finché la scuola lo permette, finché nessun professore o alunno si ammala o entra a contatto con un positivo. Fa anche attività motoria all’aperto, la mattina, e per questo ogni settimana consegno un modulo firmato, sempre lo stesso ma sempre nuovo, in cui affermo che stiamo tutti bene e non siamo in quarantena. Quando lui dice: non voglio andare a scuola, io mi inferocisco. Mia figlia in quinto ginnasio è in Didattica a distanza e nessuno sa se e quando torneranno a scuola in presenza. Fanno l’orario completo, a volte cinque, a volte quattro ore di fila ogni mattina compreso il sabato, con gli occhi incollati agli schermi e con molti crolli di connessioni soprattutto verso le dieci del mattino, oppure salti di audio, o di telecamera che all’improvviso si spegne o viene spenta di scatto quando la prof. dice: e insomma adesso interrogo.
Abbonati per continuare a leggere
Sei già abbonato? Accedi Resta informato ovunque ti trovi grazie alla nostra offerta digitale
Le inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo
Il foglio web a € 8,00 per un mese Scopri tutte le soluzioni
OPPURE