Iscritto alla scuola inglese e a quella italiana; iscritto a nuoto, scherma, arti marziali e danza; iscritto al corso di pittura e di musica; di cinese e di arabo. Sono alcuni dei bizzarri effetti del principio etico della bi-genitorialità introdotto nel nostro ordinamento con la legge n. 54 del 2006, Disposizioni in materia di separazione dei genitori e affidamento, al fine di regolamentare, in teoria a favore dei figli, i comportamenti dei genitori che si separano. Il senso di questo termine risiede nella necessità di affermare appieno il bisogno dei figli a mantenere un rapporto stabile con entrambi i genitori, anche in caso di separazione o divorzio: il diritto a non essere predominio di una figura genitoriale a discapito dell’altra. Ma il mondo perfetto disegnato dalla teoria del diritto si sgretola davanti alla crudezza dei fatti di realtà, che sono il riflesso di istinti umani non sempre nobili.
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