il figlio

E' ora di scegliere la scuola superiore e le altre madri sanno tutto. Di chi è la colpa?

Annalena Benini

Come sarebbe facile scegliere il liceo se ce ne fosse uno che insegna solo spagnolo e gelato. Un cuore in inverno, un viaggio e il paesaggio innevato 

 

Ho preso il treno e fuori, verso nord era tutto bianco, gelato, pieno di neve, il cielo color latte e gli alberi senza più foglie: era tutto in inverno, anche il mio cuore, e ho pensato a tante cose tristi. Come ad esempio essere molto stonata ma sapere a memoria tutte le canzoni, quindi provare un’enorme frustrazione nel rinunciare sempre a cantare se c’è qualcuno in giro, facendo un grosso sforzo fisico per ricacciare in gola le parole che conosco così bene. Cantare sotto la doccia era quindi l’unica frontiera di libertà e assenza di vergogna, ma da qualche giorno anche questo piacere mi è stato strappato, perché mio marito ha deciso di apportare delle migliorie alla casa e ha cambiato il telefono della doccia, come unica miglioria di tutto l’anno, e questo cambio è andato molto male: adesso non ho più una doccia calda con getto medio, ma un rigagnolo debolissimo e appena tiepido, sotto il quale è quasi impossibile lavarsi, figuriamoci cantare. Lui ha detto che sì, la nuova doccia fa schifo, però almeno io non canto. E’ una cosa triste, tra l’altro il paesaggio innevato fa venire in mente molte belle canzoni che non potrò mai cantare, e appena il treno tornerà indietro, carico di questioni irrisolte, e metterò piede a casa, dovrò affrontare le discussioni sulla scelta della scuola superiore di mio figlio. Pensavo che ci fosse ancora un sacco di tempo, invece è quasi ora, i professori hanno già elargito i loro consigli (interessante come mio figlio sarebbe molto adatto a un liceo internazionale, avendo appena preso quattro e mezzo in inglese e ignorando qualunque parola di francese tranne merci, che lui pronuncia come si scrive), le scuole superiori fanno gli open day su appuntamento per spiegare quanto sono fighe e le altre madri, che hanno tutto sotto controllo e  sono più intonate di me, sanno già quali sono le sezioni più inclusive o più rigide, più creative o più classiche, e hanno preso contatto con chiunque, fatto perlustrazioni, confronti, indagini, hanno i profili psicologici di tutti gli insegnanti. Di alcuni sono diventate amiche su Facebook, stanno pensando a un pensierino per Natale. Solo io non so niente ed è una cosa triste. Al telefono con loro imbroglio, millanto open day che non ho fatto, informazioni che non possiedo, ma le madri lo capiscono perché stanno battendo a tappeto tutti i licei di Roma, mi fanno domande trabocchetto e mi sbugiardano: lo ammetto, vengo da una città di provincia, ai tempi miei c’era un solo liceo scientifico, un solo liceo classico, un artistico e un tecnico, e comunque se mia madre avesse pensato di chiedermi dove preferivo iscrivermi (ma non me l’ha chiesto) non avrei mai risposto: annamo a pijà er gelato.

Cosa vuoi fare da grande: boh. Ti piace matematica: boh. Italiano: boh. Non ti piaceva Astronomia? mah. Vuole imparare lo spagnolo, quindi chiede se esiste un liceo con una sola materia: spagnolo. Al massimo un’altra materia: gelato. E’ deluso che non ci sia un liceo di spagnolo e gelato, dice che allora lui da grande farà il ladro con la calzamaglia e la mascherina. O il gelataio. Su questo treno d’inverno con cuore in inverno penso che avrei dovuto stare più attenta, spingere di qua e di là, imparare a cantare, a programmare, a stabilire. Comincio a darmi un po’ di colpe. Ma passa il carrello delle bevande, e non solo hanno rimesso il caffè, ma oggi è successo qualcosa  di incredibile per cui offrono cornetti freschi. Allora ha ragione mio figlio: andiamo a pijà er gelato, perché no?    
 

  • Annalena Benini
  • Annalena Benini, nata a Ferrara nel 1975, vive a Roma. Giornalista e scrittrice, è al Foglio dal 2001 e scrive di cultura, persone, storie. Dirige Review, la rivista mensile del Foglio. La rubrica di libri Lettere rubate esce ogni sabato, l’inserto Il Figlio esce ogni venerdì ed è anche un podcast. Ha scritto e condotto il programma tivù “Romanzo italiano” per Rai3. Il suo ultimo libro è “I racconti delle donne”. E’ sposata e ha due figli.