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il figlio

Gennaio è il mese dell'influenza incompatibile con la scuola

Annalena Benini

Come stai? Male. E adesso? Male. Sintomi strani e un’unica cura: pastina in brodo

Gennaio è il mese dei compiti in classe e delle interrogazioni, gennaio è anche il mese dell’influenza che ti fa saltare i compiti in classe e le interrogazioni. Si tratta di uno specifico tipo di influenza che colpisce anche senza febbre, con temperatura corporea di trentacinque gradi e mezzo, secchezza delle fauci e mal di testa improvvisi e lancinanti che si concentrano tra la sera tardi e la mattina presto, per poi scomparire e ripresentarsi nel pomeriggio accompagnati da forti mal di pancia. 

 

Allora la madre preoccupata chiede: hai mangiato solo la pasta in bianco vero?, come ti avevo raccomandato. E il figlio risponde: certo, solo la pasta in bianco a pranzo, e a merenda solo pane e Nutella, patatine fritte, ravioli cinesi e sauté di cozze. E’ un’influenza incompatibile con il tragitto casa scuola e incompatibile con qualunque verifica scritta o orale, ma è fortunatamente compatibile con cinque stagioni di Breaking Bad e con il corso di teatro sotto la pioggia (perché è un’influenza intermittente e molto rispettosa delle passioni individuali, quindi svanisce davanti alla PlayStation ma si acuisce terribilmente durante Latino, anzi al solo suono della parola: latino. E’ un’influenza molto suscettibile).

 

Durante i momenti acuti di questa influenza, nessuna medicina purtroppo funziona: fermenti lattici, Tachipirina, ibuprofene, caramelle per la gola, caramelle per la tosse, acqua e limone, acqua e zucchero, borsa dell’acqua calda, camomilla, Coca-Cola. Come stai? Male. E adesso come stai? Male. E domani come starai? Penso molto male. Sei sicuro di stare male? Sì sono sicuro, sto davvero male. Ma dove ti fa male esattamente? Mamma, ma che domande fai, non mi credi? Certo che ti credo ma voglio capire che tipo di mal di testa hai per curarti meglio, per dirlo al medico: a grappolo? La fronte? Le tempie? Hai delle fitte? Risposta: non lo so, non mi piacciono queste domande. Come dicevo, è un’influenza molto suscettibile che ha anche un forte senso della privacy, quindi tende a non dare dettagli sul suo stato e a innervosirsi se si prevede un miglioramento. “Sono sicura che domani starai meglio”, “io non credo proprio”.

 

E’ un’influenza che vuole durare tutto il tempo che le serve a finire le cinque stagioni di Breaking Bad, a saltare tutta la settimana delle interrogazioni e a farsi preparare grandi quantità di stelline in brodo. Le stelline in brodo sono il tipo di pastina prediletto da questo tipo di influenza, ma eccezionalmente possono funzionare anche le conchigliette e i filini all’uovo. Sono praticamente l’unico medicamento che porti un po’ di sollievo a questi sintomi “atroci” (così descritti via WhatsApp) che sono sicuramente atroci ma che cambiano sempre posizione: pancia, testa, gamba, gomito, tallone, a volte è un dolore atroce all’attaccatura dei capelli, a volte al polpaccio. La pastina in brodo può anche essere servita direttamente davanti alla televisione, in quel caso aumenta la sua efficacia terapeutica. Ma non bisogna mai pronunciare le parole “domani” e “scuola” accanto alla pastina, perché tutti i benefici andrebbero immediatamente perduti e il dolore aumenterebbe. Le parole utili sono, oltre a pastina: cuscino, divano, gatto, noleggio film horror in prima visione,    noodles. Fortemente sconsigliate: doccia e recupero dei compiti. E’ un’influenza che colpisce quasi soltanto gli adolescenti e non è molto contagiosa, ma confesso che spero tantissimo di prendermela anch’io. 

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  • Annalena Benini
  • Annalena Benini, nata a Ferrara nel 1975, vive a Roma. Giornalista e scrittrice, è al Foglio dal 2001 e scrive di cultura, persone, storie. Dirige Review, la rivista mensile del Foglio. La rubrica di libri Lettere rubate esce ogni sabato, l’inserto Il Figlio esce ogni venerdì ed è anche un podcast. Ha scritto e condotto il programma tivù “Romanzo italiano” per Rai3. Il suo ultimo libro è “I racconti delle donne”. E’ sposata e ha due figli.