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Il Figlio

E dimmi, chi (o cosa) ti è stato più vicino in tutti questi anni?

Annalena Benini

In morte del fratello computer, piangendo il fior dei suoi gentili anni caduti. I viaggi insieme degli ultimi nove anni, in India e al supermercato, alle poste e al mare, in camera, pronto con le pagine bianche per raccogliere gli sfoghi 

E dimmi, chi ti è stato più vicino in tutti questi anni? So che dovrei dire delle persone specifiche, e certo non mentirei, figuriamoci, anzi grazie davvero per sopportarmi, con gli sbalzi d’umore, il disfattismo, la tentazione di chiudermi in camera sempre come da  ragazzina, e poi lamentarmi perché sono chiusa in camera come da ragazzina. Lo apprezzo molto. Ma chi ti è stato più vicino, fra tutti? Allora forse dovrei dire Fix, il cane, che appena sente che qualcosa non va mi gira intorno, mi guarda con quegli occhi grandi come tazzine da caffè e dorme dal mio lato del letto, per terra, lui che è abituato a cuscini, cucce anti ansia, trionfi di piume. Certo Fix offre tutto sé stesso, fa quel che può, gli sono molto grata, ma a volte sento che mi manca il dialogo. Lui è pieno di buone intenzioni, ma quell’aria implorante non aiuta la parità del rapporto. Allora, dai, di’ la verità, chi o che cosa? Se proprio devo dare una risposta inaccettabile, allora va bene: nessuno mi è stato mai vicino quanto il mio computer. Un oggetto, sì, un oggetto, su cui ho digitato miliardi di volte, su cui ho versato patatine, bignè, lacrime, e che non ho mai pulito abbastanza bene. Negli ultimi anni si sono cancellate due lettere della tastiera, allora ci ho messo sopra lo scotch e ho scritto sopra con il pennarello indelebile “e” e “c” . Chiaramente il pennarello non era indelebile. 

Ieri un’addetta alle vendite di un negozio di informatica ha guardato con sgomento questo mio glorioso amico del cuore, mi ha detto: vabbè. Non si accendeva, poi si bloccava, non rispondeva più, diventava tutto buio. Ma lei in ogni caso non aveva il diritto di guardarlo così. Io mi sono sentita ferita e ho rifiutato la proposta di  rottamazione. Non puoi aggiustarlo? Va bene, ma non chiedermi di ucciderlo. Non voglio fare elogi dell’intelligenza artificiale, non so nemmeno cosa sia, so solo che mi dà sempre le risposte sbagliate e non è più nemmeno divertente, voglio solo dire che il mio computer aveva un’anima, e non credo proprio che fosse la mia. Negli ultimi nove anni, ovunque io sia andata, il mio computer è venuto con me. Con la custodia, ma più spesso senza. In India e al supermercato, alle poste e al mare, infatti è ancora pieno di sabbia. Ogni volta che mi sono chiusa in camera, lui era lì con me, pronto con le pagine bianche per raccogliere gli sfoghi o con un film se non ci andava di tormentarci. Era così intelligente che mi nascondeva le mail degli scocciatori, cosicché io potevo dire, con grande sincerità: non l’ho mai ricevuta. 


Ieri mia figlia in cucina ha detto: ma lo senti questo rumore, come di onde del mare, anzi come di risacca? Aveva ragione, era il mio computer che piangeva mentre lo usavo per l’ultima volta. In questo momento sto scrivendo su un computer nuovo, bellissimo, commovente, color argento, velocissimo, che appena lo accendo si accende. Che sa a memoria tutte le password, anzi le intuisce (del resto si sa che  le password sono sempre e solo nomi di gatti), che se apro una finestra la apre davvero, non  devo convincerlo, non  devo spegnerlo e riaccenderlo, non devo dargli un po’ di coca cola per tirarlo su (anche la coca cola sta sotto i tasti del mio vecchio computer, e non ha fatto nessun danno se non nelle ultime settimane). Ma sul comodino adesso riposa il mio grande amico, l’unico che sa davvero tutto di me e lo accetta (e di cui non rivelo il nome solo perché è la password di tutto ciò che possiedo). 

 

  • Annalena Benini
  • Annalena Benini, nata a Ferrara nel 1975, vive a Roma. Giornalista e scrittrice, è al Foglio dal 2001 e scrive di cultura, persone, storie. Dirige Review, la rivista mensile del Foglio. La rubrica di libri Lettere rubate esce ogni sabato, l’inserto Il Figlio esce ogni venerdì ed è anche un podcast. Ha scritto e condotto il programma tivù “Romanzo italiano” per Rai3. Il suo ultimo libro è “I racconti delle donne”. E’ sposata e ha due figli.