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Alta velocità, ritardi e percezione: la puntualità è davvero in crisi?

Si evidenzia un miglioramento recente nella puntualità dell'Alta velocità ferroviaria in Italia, nonostante l'aumento dei treni giornalieri. Tuttavia, la crescente domanda sta mettendo sotto pressione la rete, e la sfida futura è garantire la qualità del servizio con adeguati investimenti infrastrutturali

Il caos ferroviario di ieri che ha paralizzato l’Alta velocità a Milano con ritardi fino a un’ora, riporta sotto i riflettori il tema della puntualità del sistema ferroviario italiano. Ma al di là della percezione immediata, quali sono i dati reali sulla puntualità dell’Alta velocità?

Negli ultimi anni, il numero di treni giornalieri dell’Alta velocità è cresciuto costantemente, passando dai 306 del 2017 ai 372 previsti per il 2024. Tuttavia, la puntualità media entro i 10 minuti ha subìto oscillazioni significative: dal 76,8 per cento del 2017 è crollata al 68,8 per cento nel 2018, per poi risalire e raggiungere il picco dell’83,5 per cento nel 2020, anno fortemente condizionato dalla pandemia e dalla riduzione del traffico ferroviario. Con la ripresa dei volumi, la puntualità è tornata su livelli più bassi, attestandosi al 74,8 per cento nel 2024.

L’aumento della frequenza dei treni ha inevitabilmente inciso sui ritardi. Se nel 2019 viaggiavano in media 370 treni ad Alta velocità al giorno con una puntualità del 70,6 per cento, oggi con 372 treni la puntualità si attesta al 74,8 per cento, segno che il sistema ha recuperato parte dell’efficienza persa. Tuttavia, rispetto al picco del 2020-2021, quando i volumi erano più bassi (208-241 treni giornalieri), la performance è nettamente peggiorata.

Il vero tema è dunque la capacità infrastrutturale della rete ferroviaria. A fronte di un traffico crescente, l’Alta velocità italiana sta raggiungendo un punto critico in cui anche piccoli guasti o problemi tecnici generano effetti a catena sul servizio. L’episodio di ieri ne è un esempio lampante: un solo guasto ha impattato l’intero nodo di Milano, rallentando non solo l’Alta velocità, ma anche i treni regionali e intercity. Questi dati ci raccontano una realtà più complessa rispetto alla narrazione comune. L’Alta velocità italiana è tra le migliori in Europa per affidabilità, ma la crescita del traffico sta mettendo sotto pressione l’intero sistema. La sfida del futuro sarà trovare un equilibrio tra l’aumento dell’offerta e la necessità di mantenere alta la qualità del servizio.

Non si può pensare di risolvere il problema solo con interventi emergenziali: servono investimenti strutturali su rete, nodi critici e sistemi di gestione del traffico. La capacità delle infrastrutture ferroviarie è un tema centrale per garantire la competitività del trasporto su rotaia in Italia. Perché la vera sfida non è solo evitare i disagi di una singola giornata, ma costruire un sistema che possa reggere la crescente domanda senza sacrificare la puntualità.