Alla fine, speriamo che il ritorno da questa odissea, dolorosa, travagliata, talvolta eroica, non sia un ritorno alla Leopold Bloom, bensì un ritorno stoico, non necessariamente trionfante ma fatto di idee, di inattesi colpi di tamburo, di catene e legami spezzati, e di quella consapevolezza che accompagna l’ingresso in un nuovo ordine. Ci si augura quindi Ulisse di ritorno a Itaca ma si teme un Leopold Bloom che si trascina trai propri meandri mentali per le vie di Dublino. Se la data di riapertura di teatri, musei, gallerie, può essere legiferata paese per paese in base allo stato dei contagi, determinando di fatto una ripartenza dopo l’arresto, il mercato dell’arte non si è mai veramente fermato e i meccanismi inerenti alla sua ripresa sono lenti, complessi e animati da legittimi dubbi.
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