I musei non possono vendere pezzi delle loro collezioni pubbliche, ma possono de-accederli. De-accedere, ossia liberarsi da ciò che dovrebbe essere inamovibile per statuto, consuetudine e terminologia
Deaccession è un termine inglese relativamente nuovo, dal significato molto specifico, coniato per rispondere allo sviluppo di una pratica prima d’ora inconsueta. Né l’Oxford, né il Cambridge dictionary lo contemplano come termine ufficiale della lingua inglese, il Collins invece lo definisce così: “Vendere un’opera d’arte dalle collezioni di un museo, in vista dell’acquisizione di fondi per l’acquisto di altre opere”. Si tratta di un termine “American English”, specifica il dizionario, adottato per la prima volta nel 1972. Un neologismo in bilico tra il linguaggio simil aulico dal tono leggermente ipocrita e quello burocratico/ministeriale, coniato per schivare il più banale e dannatamente limpido “vendita”.
Abbonati per continuare a leggere
Sei già abbonato? Accedi Resta informato ovunque ti trovi grazie alla nostra offerta digitale
Le inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo
Il foglio web a € 8,00 per un mese Scopri tutte le soluzioni
OPPURE