Cosa cerca il pubblico in un’opera d’arte? Erudizione? Intrattenimento? Evasione? Le opere possono essere utili strumenti per capire meglio la società, manifestazioni di un senso comune che riescono a rendere visibile l’invisibile. Oppure l’arte offre un’occasione di uscire per un momento dagli ordini sociali, facendoci evadere attraverso i sensi; in questo caso si potrebbe parlare di arte “inutile”? Quello dell’applicazione sociale dell’arte è un quesito in costante evoluzione, specialmente in tempi recenti, ma i cui principi base dovrebbero rimanere invariati. Ce ne siamo occupati recentemente (“l’arte non è l’ostetrica della società”) e se le fondamenta non sono chiare, nulla di solido e di significante può essere costruito. Se non si ha ben chiaro che ruolo possano assumere l’arte e gli artisti nella società, ciò che resta è un sentimento di confusione in sospeso tra la convinzione pigramente ereditata che l’arte deve essere comunque presente a un certo punto ma non sappiamo bene perché e un generale senso di inutilità.
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