I due grandi nemici delle democrazie
L’islamismo e l’alleanza arcobaleno marxista culturale scrive Quadrant
"Non c’è dubbio che le democrazie liberali occidentali come l’Australia, il Regno Unito, la Francia, la Germania e gli Stati Uniti siano sotto attacco. A Melbourne e Sydney estremisti islamici hanno ucciso innocenti, e l’islamizzazione del Regno Unito e dell’Europa sta portando a ghetti etnici e al terrorismo in casa”.
Inizia così il saggio sulla rivista australiana Quadrant a firma di Kevin Donnelly, autore del nuovo libro “The culture of freedom”. “Sia che il nemico sia interno, predicando la correttezza politica e il vittimismo, o che sia esterno, rappresentato dal terrorismo islamico, il nostro modo di vita si trova ad affrontare una minaccia esistenziale. Il curriculum accademico tradizionale è stato sostituito da un’alleanza arcobaleno di radicali neo-marxisti, teorie postmoderne e di genere in cui l’ideale del cardinale Newman di una formazione che difenda ‘libertà, equità, calma, moderazione e saggezza’ è condannato come elitario, iniquo e obsoleto. Come ha rilevato l’accademico americano Christopher Lasch, le università non sono più impegnate in una critica indipendente. Il programma scolastico è stato preso in ostaggio e viene utilizzato per promuovere la politica di identità e il relativismo culturale. Gli studenti devono abbracciare la diversità e la differenza e l’idea che tutte le culture devono essere ugualmente riconosciute e celebrate, a scapito della civiltà occidentale – in particolare il giudeo-cristianesimo”.
Al tempo stesso, continua la sua argomentazione Donnelly, “le democrazie liberali sono minacciate dal fondamentalismo islamico, attualmente meglio rappresentato dallo Stato islamico. Interpretazioni estreme del Corano, come ha spiegato Ayaan Hirsi Ali, sono impegnate a distruggere nazioni occidentali attraverso la definizione di un califfato islamico e la sponsorizzazione di atti di terrorismo. Incidenti come l’11 settembre, gli attentati di Bali, l’attacco alla sede della rivista satirica Charlie Hebdo, gli attacchi a Parigi e il genocidio contro i cristiani copti in Egitto rappresentano una campagna concertata per distruggere ciò che il Corano descrive come ‘i miscredenti’. Mentre la stragrande maggioranza dei musulmani sono pacifici e rispettosi della legge, è anche vero che ci sono elementi del Corano che sono ostili al nostro modo di vivere. L’islam fondamentalista nega alle donne le libertà e le libertà che diamo per scontato e non c’è divisione tra stato e chiesa. A differenza della civiltà occidentale, dove il cristianesimo e i movimenti storici quali la Riforma e l’Illuminismo hanno portato alle libertà che oggi diamo per scontate, l’islam non è così accomodante”.
La conclusione dell’autore di “The culture of freedom” è che “si deve difendere la civiltà occidentale contro i nemici esterni e interni, il terrorismo e il movimento culturale del politicamente corretto”.
Kevin Donnelly, Quadrant (23/3/2017)
Il Foglio internazionale