"Gerusalemme capitale", due semplici parole che fanno paura
L'ex ministro israeliano Moshe Arens si chiede dove sta il problema se si riconosce esplicitamente una realtà, come ha fatto il presidente degli Stati Uniti
Alla richiesta di nominare la capitale di vari paesi, diverse persone avrebbero difficoltà a ricordare che la capitale del Canada è Ottawa e che la capitale dell’Australia è Canberra, ma ben pochi avrebbero difficoltà a ricordare che la capitale dello Stato ebraico è, ovviamente, Gerusalemme”. Così Moshe Arens, ex ministro israeliano della Difesa ed editorialista di Haaretz. “Allora, dove sta il problema se si riconosce esplicitamente questa ben nota realtà come ha fatto la settimana scorsa il presidente degli Stati Uniti? Chi è che non vuole che vengano proferite queste semplici parole? Chi è che si infuria quando le sente dire da altri? Chi è che trema di paura quando le sente pronunciare? Gerusalemme è ufficialmente la capitale di Israele da 68 anni, ed è la capitale del popolo ebraico da tremila anni. Chi rifiuta di riconoscere Israele come stato nazionale del popolo ebraico non vuole riconoscere Gerusalemme come capitale del paese che vorrebbe spazzare via dall’esistente. E intanto nega ogni legame storico tra Gerusalemme e popolo ebraico.Lo fanno capi palestinesi ignoranti, che siano affiliati a Fatah o a Hamas. Lo fanno i nemici giurati di Israele a Teheran, gli ayatollah iraniani. Lo fanno i leader dei paesi che si rifiutano di avere relazioni diplomatiche con Israele. Non solo si rifiutano di riconoscere che Gerusalemme è la capitale di Israele, ma si infuriano quando sentono che qualcun altro la riconosce.
E che dire degli amici di Israele nelle capitali dell’Europa occidentale, che intrattengono rapporti diplomatici con Israele, i cui ambasciatori presentano le credenziali al presidente d’Israele a Gerusalemme e i cui leader parlano alla Knesset a Gerusalemme quando visitano Israele? Perché non riconoscono che Gerusalemme è la capitale di Israele? Perché attaccano il presidente degli Stati Uniti quando dichiara che Gerusalemme è la capitale di Israele? Tolto il velo dell’ipocrisia e della politica interna che influenzano il loro atteggiamento nei confronti di Israele, rimarrebbe solo il loro desiderio di promuovere la pace tra Israele e palestinesi. Si aspettano che i palestinesi ottengano concessioni da Israele in cambio del riconoscimento che Gerusalemme è la capitale d’Israele. Ma se credono di dare ai palestinesi una forte carta negoziale, si sbagliano. In realtà mettono un ostacolo alla ripresa dei negoziati (che sono cessati da quando Barack Obama, entrando alla Casa Bianca, chiese che venissero fermate indistintamente tutte le attività di costruzione al di là delle linee armistiziali del 1949 pensando in questo modo di far avanzare il processo di pace). I palestinesi, specialmente quelli che vivono a Gerusalemme est, sanno bene che Gerusalemme è la capitale di Israele. La maggioranza dei palestinesi di Gerusalemme est preferirebbe vivere sul versante israeliano del confine, a Gerusalemme, anziché in uno stato palestinese quando venisse istituito”.