Quando Churchill salvò il mondo intero
Tutti dovrebbero vedere il film “Darkest Hour”, scrive la National Review
“Il nuovo film ‘Darkest Hour’ offre il lato diplomatico al recente film d’azione ‘Dunkirk’”. Così lo storico militare americano Victor Davis Hanson sulla nuova pellicola dedicata al primo ministro britannico Winston Churchill durante l’invasione nazista della Francia nel maggio 1940. La pellicola segue le vicende di Churchill, interpretato da Gary Oldman, agli inizi della Seconda guerra mondiale. Nel cast sono presenti anche Lily James e Kristin Scott Thomas. “Il predecessore di Churchill, il malaticcio Neville Chamberlain, aveva perso la fiducia del popolo inglese e del governo britannico. Il suo appeasement verso Adolf Hitler e i disastrosi primi nove mesi della Seconda guerra mondiale sembravano aver quasi condannato la Gran Bretagna alla sconfitta. A Churchill fu chiesto di diventare primo ministro proprio nel giorno in cui Hitler invase la Francia, il Belgio e l’Olanda. Gli eserciti di tutte e tre le democrazie – insieme più grandi delle forze armate della Germania – sono crollati in pochi giorni o poche settimane.
Il maggior problema di Churchill non era solo quello di salvare l’esercito britannico, ma di affrontare la realtà che, con la conquista tedesca dell’Europa, l’Impero britannico non avrebbe avuto più alleati. Gli Stati Uniti erano decisi a tutti i costi a rimanere neutrali. Entro pochi giorni dall’insediamento di Churchill, tutto ciò che oggi è l’Unione europea sarebbe stato nelle mani di Hitler. L’ora più buia ottiene il suo titolo dalla comprensibile depressione che si era diffusa in tutto il governo britannico. Chamberlain e il politico conservatore Edward Wood consideravano Churchill pazzo per aver creduto che la Gran Bretagna potesse sopravvivere. ‘Darkest Hour’ si svolge quasi esclusivamente al chiuso durante le sessioni del Parlamento, incontri privati e scene tra Churchill e la sua altrettanto brillante moglie, Clementine. Ma il dialogo è avvincente, la recitazione superba. La magistrale interpretazione di Churchill dell’attore Gary Oldman dovrebbe essere una performance vincitrice dell’Oscar. Oldman ricorda a una generazione di giovani dall’amnesia globale che quasi 80 anni fa, la tenace sfida di un inglese vittoriano di 66 anni salvò la civiltà occidentale dalla barbarie nazista. Gli americani dovrebbero guardare ‘Darkest Hour’ per ragioni che vanno oltre la sua recitazione e trama coinvolgente. Giustamente crediamo che l’industria americana e la forza lavoro sovietica abbiano vinto la Seconda guerra mondiale. Eppure troppo spesso, gli americani dimenticano il terzo ingrediente fondamentale: la leadership britannica, il suo coraggio e la sua professionalità militare”.
Il Foglio internazionale