Società inclusiva e libertà di parola
Quel concetto usato per spingere persone e idee fuori dalla porta
I risultati di un sondaggio di vasta scala sulle attitudini degli studenti universitari verso la libertà di espressione, rilasciati la settimana scorsa, sono stati accolti con perplessità”, ha scritto Kyle Smith su National Review. “Agli studenti è stata presentata la seguente domanda: è più importante proteggere il diritto alla libertà di parola o promuovere una società variegata e inclusiva? Un preoccupante 53 per cento ha scelto la seconda, incluse ampie maggioranze di donne, neri e membri del Partito democratico. La domanda sorta spontanea a tutti è stata: com’è possibile che ‘libertà d’espressione’ e ‘inclusione’ siano considerati opposti?".
"Il punto del Primo emendamento, nelle sue clausole sulla religione e la libertà d’espressione, è quello di proteggere il diritto di pensare ed esprimere idee impopolari, minoritarie e persino radicali. La domanda nel sondaggio, tuttavia, era articolata in maniera scaltra: ha rivelato la scomoda verità per cui, come succede con tanti altri eufemismi, ‘inclusione’ ha finito per significare il suo opposto. L’importante fetta di elettorato democratico costituita da studenti ha semplicemente disvelato quel che è vero per la sinistra nel suo complesso: quando parla di ‘inclusione’, in realtà, sta parlando di ‘esclusione’. Il sondaggio non può davvero acquisire un senso a meno che non ci si renda conto di questo fatto. La ‘libertà d’espressione’ e ‘in nome della diversità, a ognuno è concesso dire quel che pensa’ non sono idee opposte. La ‘libertà d’espressione’ e ‘taci, eretico’, invece, lo sono. Quando questi studenti sdoganano l’‘inclusione’ non stanno parlando di accoglienza verso le minoranze, le donne o le idee impopolari. In tutto il paese, e sopratutto nelle scuole, l’‘inclusione’ è usata per spingere persone e idee fuori dalla porta. Alla Nyu dopo che il professore di studi umanistici Michael Rectenwald ha preso in giro certa iper sensitività legata ai costumi di Halloween, è stato castigato dalla commissione di facoltà per la diversità, l’equità e l’inclusione e poi spinto a prendersi un semestre sabbatico".
"Nella Bay Area, un liceo cattolico domenicano ha rimosso le statue di Gesù e Maria adducendo il bisogno di essere più ‘inclusivi’, escludendo così i sentimenti di chiunque apprezzasse le statue. Altri dati estrapolati dal sondaggio […] sono persino più scoraggianti: il dieci per pento (degli studenti, ndt) crede che l’uso della violenza per censurare discorsi con cui si è in disaccordo sia giustificabile, il che suggerisce che milioni di studenti universitari siano degli autoritari in divenire, desiderosi di usare il mastino contro i propri oppositori ideologici; il 37 per cento, inoltre, crede che sia accettabile zittire chi parla in pubblico. Gli atenei, oggi, sono decisamente alla sinistra di Barack Obama , che nel 2015 disse ‘Sentitevi liberi di essere in disaccordo con qualcuno, ma limitatevi a farli tacere’”.
Il Foglio internazionale