I ricchi adesso meditano. La nuova religione si chiama “consapevolezza”
E’ sempre meno associata alla cultura alternativa. Al momento però è quasi impossibile misurare gli effetti reali dell’esercizio mentale
In un immacolato ufficio dalle enormi finestre affacciate su Manhattan, a due passi dal caos di Penn Station, siede il maestro di meditazione trascendentale Bob Roth, non vestito secondo la moda degli hippie, ma con un abito classico che non lo farebbe stonare in alcun modo nelle strade di New York”. E’ l’inizio di un lungo reportage, sul Daily Beast, di Tanya Basu sulla prevalenza del “mindfulness”, ovvero la “consapevolezza”. “Roth spesso adduce a questa sua scelta di vestiario la ragione per cui è in grado di convincere gli scettici che la meditazione non è una roba da stregoni e creduloni. ‘Guardami, non sono un contapalle’, ha detto al Daily Beast il ceo della David Lynch Foundation, che aiuta a insegnare il mindfulness e la meditazione nelle prigioni e nelle scuole a basso reddito.
‘Quanto devo credere nella forza di gravità per sapere che funziona? La mia memoria è migliorata, il mio sonno è migliorato, la mia serenità pure. Funziona’. In giro per il paese, il mindfulness e la meditazione stanno diventando sempre più parte delle routine quotidiane e sono sempre meno associati con la cultura ‘alternativa’. Tutti, dal dirigente d’azienda che vuole spremere fino all’ultima goccia di produttività della giornata alla mamma nel parco con i bambini, elogiano la meditazione e i suoi presunti benefici mentali e fisici. Ma funziona davvero? Non lo sappiamo, perché il mindfulness e la meditazione non sono stati studiati tanto a lungo quanto le malattie, per esempio, o altri esercizi fisici. La parte più difficile da studiare nel mindfulness (la pratica di focalizzarsi sul presente; la meditazione è il mezzo attraverso cui ottenere il mindfulness, magari concentrandosi a fare respiri lenti e metodici o ponderando su un unico concetto alla volta) è che è quasi impossibile misurare se una persona si è davvero calmata, se è più concentrata e più serena dopo degli esercizi di respirazione. Come si misura la capacità di vivere l’attimo? L’imprecisione della scienza, però, non ha impedito al mindfulness e alla meditazione di diventare sempre più mainstream”. Tanto che persino Davidson, il famoso neuroscienziato, le pratica (e studia) da oltre quarant’anni.
“[Davidson] pensa che l’integrazione del mindfulness nella routine quotidiana passerà dall’inarcare sopraccigli all’essere totalmente e indiscutibilmente accettata, allo stesso modo in cui nessuno fa commenti se alla fine di una giornata vi infilate un paio di pantaloncini e andate a correre. Dice che la storia è un buon indicatore di questa tendenza. ‘La percentuale della popolazione che oggi fa sport è cresciuta a dismisura negli ultimi decenni. […] La gente fa esercizio fisico perché la ricerca scientifica dice che fa bene. Ci sarà un giorno in cui l’esercizio mentale sarà equamente praticato ogni giorno, come forma di igiene psichica’. Quel giorno potrebbe arrivare prima di quanto pensiamo”.
(traduzione a cura di Tommaso Alberini)
un foglio internazionale
Così al Jolani modellerà la Siria sull'esempio del suo governo a Idlib
Un foglio internazionale