Tornare all'accordo nucleare con l'Iran porterà armi atomiche in tutto il medio oriente
Henry Kissinger dice la sua. Biden non deve abbandonare l’idea della normalizzazione fra arabi e Israele che “ha funzionato molto bene”
Un Foglio internazionale: ogni lunedì, segnalazioni dalla stampa estera a cura di Giulio Meotti, con punti di vista che nessun altro vi farà leggere
La nuova amministrazione statunitense non dovrebbe tornare allo spirito dell’accordo nucleare con l’Iran del 2015 perché questo potrebbe innescare una corsa agli armamenti in medio oriente. Lo ha detto lunedì l’ex segretario di stato americano Henry Kissinger intervenendo a una conferenza online organizzata dal Jewish People Policy Institute. Kissinger, diplomatico rinomato, consulente e scrittore oggi 97enne, ha criticato l’accordo con l’Iran del 2015, da cui gli Stati Uniti sotto il presidente Donald Trump sono usciti nel 2018. Il neo eletto presidente Joe Biden intende riportare Washington nell’accordo se l’Iran accetterà di rispettare nuovamente i limiti che l’accordo stesso prevede per il suo programma nucleare. “Non dovremmo farci illusioni – ha detto Kissinger – credo che lo spirito dell’accordo con l’Iran, con un limite di tempo e tante clausole di recesso, non farà altro che portare armi nucleari in tutto il medio oriente e quindi creare una situazione di tensione latente destinata prima o poi a scoppiare”. Gli attuali leader in Iran, ha continuato Kissinger, “non sembrano ritenere che sia possibile rinunciare a questa combinazione di imperialismo islamista e minacce. Il banco di prova è l’evoluzione delle capacità nucleari in Iran, e se queste possano essere evitate. Ma non dico che non dovremmo parlare con loro”.
Kissinger veniva intervistato da Dennis Ross, ex consigliere per il medio oriente dei presidenti americani George H. W. Bush, Bill Clinton e Barack Obama. Ross ha chiesto a Kissinger cosa consiglierebbe di fare a Biden e alla sua amministrazione per trarre vantaggio dagli accordi di Abramo con cui quattro stati arabi hanno normalizzato i rapporti con Israele. “Non dovremmo rinunciare a ciò che è stato recentemente raggiunto con questi accordi tra il mondo arabo e il mondo israeliano – ha risposto Kissinger – Direi all’amministrazione entrante che siamo sulla buona strada”. Gli accordi, secondo Kissinger, “hanno aperto una finestra di opportunità per un nuovo medio oriente. I paesi arabi hanno capito che non potevano sopravvivere in costante tensione con intere porzioni dell’occidente e con Israele, quindi hanno deciso che dovevano prendersi cura di se stessi”. Le normalizzazioni con Israele dimostrano che i quattro stati che vi prendono parte “sono giunti alla conclusione che i loro interessi nazionali trascendono i loro interessi ideologici – ha spiegato l’ex segretario di stato e consigliere per la sicurezza nazionale dei presidenti Richard Nixon e Gerald Ford negli anni 70 – Così hanno deciso, e Israele ha sostenuto tale decisione, che devono perseguire i loro interessi e riunirsi, e che terranno in considerazione le preoccupazioni arabe dove collidono”.
Il Foglio internazionale