un foglio internazionale
Due isole alle prese col Covid
Perché tanta differenza fra Inghilterra e Taiwan? Lo spiega Niall Ferguson
"Questa è la storia di due isole molto diverse, due popoli molto diversi e due risposte molto diverse allo stesso disastro globale”. Così inizia il lungo articolo di Niall Ferguson su Bloomberg che paragona la reazione al Covid del Regno Unito con quella di Taiwan. “Le difficoltà attuali delle due isole ci ricordano che, a differenza delle grandi guerre, le grandi pandemie non terminano con un’unica, gloriosa giornata della vittoria – o con un’unica, umiliante, giornata della sconfitta. Le pandemie sembrano finire, solo per ricominciare di nuovo con scoppi improvvisi. Le pandemie hanno meno eroi delle guerre. Per me Audrey Tang – che dal 2016 è il ministro senza portafoglio al digitale di Taiwan – è uno dei veri eroi della crisi del Covid, perché il suo uso innovativo della tecnologia dell’informazione è stata una delle ragioni principali per cui Taiwan è riuscito a contenere la diffusione del Sars-CoV-2 l’anno scorso. Al contrario, Dominic Cummings – all’epoca uno dei più importanti consiglieri del primo ministro Boris Johnson – è stato frequentemente descritto come un villano dai media britannici. Se Tang è una delle menti più brillanti al mondo, Cummings è considerato più che mai uno ‘psicopatico di carriera’, per usare l’espressione dell’ex primo ministro David Cameron. Tuttavia, in realtà Cummings potrebbe essere un eroe, anche se poco amabile. Tang e Cummings sono la coppia strana della pandemia. Analizzare il loro ruolo significa dare un volto umano alle esperienze radicalmente diverse delle due isole”.
Ferguson riassume le grandi differenze demografiche ed economiche tra Taiwan e la Gran Bretagna che però, a suo modo di vedere, non spiegano il motivo per cui il bollettino dei morti e il contraccolpo economico subìto dai due paesi sia così diverso. Taiwan è rimasta quasi immune agli effetti della pandemia mentre la Gran Bretagna è stata colpita duramente. Sono state fornite delle risposte semplicistiche per spiegare questa discrepanza. Una di queste ritiene che i leader populisti abbiano reagito in modo sbagliato alla pandemia. Secondo Ferguson questa non è una spiegazione sufficiente dato che il tasso di mortalità in alcuni paesi europei governati da leader di centro o comunque non populisti è stato molto alto. L’altra spiegazione che va per la maggiore, ovvero che è stato l’individualismo occidentale a causare un numero così alto di vittime, sembra assurda quando si pensa al comportamento assunto dai cittadini nel lockdown dello scorso anno. La gente è stata sottoposta agli arresti domiciliari nel Regno Unito, non a Taiwan. La vera differenza deriva dalla misura in cui i governi hanno seguito la massima di Larry Brilliant secondo cui, dinanzi a una pandemia sconosciuta e mortale, la chiave è “diagnosticare in fretta e agire in fretta”. Taiwan – e altri luoghi in Asia e nel Pacifico – hanno fatto entrambi. Il Regno Unito – e quasi ogni altro paese occidentale – non ha fatto né l’uno né l’altro. Il successo di Taiwan non deriva solamente dall’aver fatto tesoro delle lezioni della Sars (2003) e Mers (2012), anche se questo ha sicuramente aiutato.
Al contrario, secondo Ferguson, il Regno Unito ha agito troppo tardi. L’articolo ripercorre gli errori grossolani della comunità scientifica britannica e del governo, che hanno sottovalutato a lungo il Covid sostenendo che non fosse nient’altro che un’influenza. Tuttavia, lo storico scozzese si sofferma sul ruolo di Dominic Cummings, il controverso ex braccio destro di Boris Johnson che, dopo essere stato cacciato da Downing Street, è diventato un arcicritico del premier. Cummings sostiene che le debolezze della pubblica amministrazione britannica – piuttosto che la stramba leadership di Johnson – siano state la ragione principale della pessima gestione britannica del Covid. L’ex consigliere ha detto che il piano anti Covid della Gran Bretagna era “in parte disastroso, e in parte inesistente”. Secondo Ferguson questa è una critica giusta. In aggiunta, la poca trasparenza del governo britannico, quella che Cummings chiama “l’ostilità culturale all’apertura”, ha aumentato le proporzioni della catastrofe. Ciò che il Regno Unito ha azzeccato – ovvero la rapida ed efficiente campagna vaccinale – è stata un successo precisamente perché è stata affidata a una donna che viene dal mondo della finanza, Kate Bingham. La critica di Cummings nei confronti della “silenziosa entropia” della burocrazia britannica è molto sensata, secondo Ferguson. L’ex consigliere del premier era uno di quelli che voleva imporre il lockdown a metà marzo sostenendo che altrimenti il numero di contagi avrebbe sopraffatto il sistema sanitario britannico. Uno dei suoi modelli era proprio Taiwan. “Ma lo stato asiatico merita di essere considerato un esempio per il mondo occidentale intero?”, si domanda Ferguson: “Gli eventi delle ultime settimane hanno dimostrato che anche i maghi di Taipei possono essere fuorviati da questo virus”. I contagi di Taiwan sono aumentati negli ultimi tempi perché i cinque giorni di quarantena previsti per gli equipaggi dei voli di linea non si sono rivelati sufficienti; sono stati loro a diffondere il virus. Tuttavia, Ferguson prevede che questo leggero aumento nel numero dei contagi verrà presto riportato sotto controllo grazie alle app di tracciamento.
“Ho imparato molto da questa strana coppia – conclude Ferguson – e non lo avrei mai detto. C’era un tempo in cui consideravo Cummings un pazzo incorreggibile, che aveva sposato la Brexit per dimostrare di essere, dal punto di vista politico, una mina vagante. Se mi avessero detto che una secchiona informatica transgender sarebbe stata l’eroina dei miei libri, mi sarei messo a ridere. Ma questa gente inusuale è esattamente ciò di cui la gente ha bisogno quando viene colpita da una catastrofe. Il fatto che uno di loro sia disoccupato mentre l’altra sia un ministro riassume la storia di queste due isole”. (Traduzione di Gregorio Sorgi)
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