Il Foglio internazionale
“La Francia ha appena scoperto che l'islamismo sta corrodendo la sua casa”
Autore di una lettera indirizzata “ai popoli e alle nazioni della terra”, lo scrittore algerino Boualem Sansal suona l’allarme
L’Express – Lei, nel suo libro, distingue quattro “Distruttori”, che a suo avviso sono all’origine delle nostre più grandi sventure: “I soldi, la religione, il fast-food e i Giochi d’arena”…
Boualem Sansal – Quando le cose non vanno per il verso giusto, si cercano sempre dei responsabili. E’ una reazione umana, molto naturale. Si tende anzitutto a cercare attorno a se stessi. Se ci sono problemi a casa, si guarda verso i propri vicini o il comune. Se non si trova il colpevole, si volge lo sguardo in direzione dei rappresentanti dello stato. Ma ci si rende conto molto rapidamente che gli individui non sono poi così responsabili. Ci sono condizioni che li conducono a fare ciò che fanno. Siamo predeterminati, in maniera incosciente, ad agire in un certo modo o in un altro. Se andiamo indietro nel tempo, si arriva a delle entità molto misteriose, che non sappiamo ancora definire. Ho distinto quattro “Distruttori” responsabili di una parte importante delle nostre sventure. I soldi sono quella convenzione attraverso cui gli uomini fanno degli scambi. La religione è la logica del “credo dunque so, la verità è mia”. Il cibo spazzatura è la deregolamentazione generale, non solo alimentare e sanitaria, ma anche culturale e politica. E i giochi d’arena sono le guerre o la delinquenza.
Leggendovi, l’islamismo sarebbe tanto più nefasto perché assocerebbe una religione, l’islam, alla politica…
L’islamismo è una pena molto pesante. E’ una dittatura estrema, che ha un’influenza sul corpo. Controlla fisicamente le persone. Ma entra anche nella loro testa. Questa ideologia inietta un virus che cambia il modo di vedere il mondo. Tuttavia, l’islamismo va anche più lontano di una dittatura, attaccando tutto ciò che costituisce la nostra umanità, come se desse fastidio a Dio. E’ la visione di un’umanità peccatrice spinta all’estremo. Agli occhi degli islamisti, affinché il loro Dio possa riposare profondamente, bisognerebbe uccidere l’umanità. Mentre qualsiasi dittatore ha bisogno del suo popolo e spesso finisce anche per esaltarlo (“il genio ariano”, “il genio arabo”), l’islamismo vuole sradicare tutto.
Lei scrive che l’islamismo è “la cosa più pericolosa del mondo almeno per i prossimi due secoli”…
L’islamismo si basa sull’islam, una dottrina che ha un potere favoloso. Possiamo vedere individui apostati che sono usciti dall’islam, ma non abbiamo mai visto un popolo apostata. Lì dove l’islam mette radice, è per sempre. L’islam si impadronisce dell’individuo in tutti i suoi aspetti: il modo di vestire, di mangiare, ma anche di pensare. Nei paesi musulmani vengono cancellati ebrei, cristiani e tutti coloro che non sono considerati musulmani, come gli omosessuali. Funziona come una purificazione. L’islamismo ha uno strumento favoloso nelle sue mani. Gli islamisti, tra l’altro, non sono gli unici ad aver compreso la forza dell’islam. Anche i dittatori nei nostri paesi musulmani se ne sono resi conto e si sono serviti di esso, ma limitandosi a livello dello stato. L’islamismo, invece, non ha freni. Non gli interessano i confini, pensa su scala planetaria. Finora, non abbiamo mai trovato i mezzi per arginare questo fenomeno. Come le dicevo, l’islamismo si basa sull’islam, che nessuno ha il diritto di criticare. Ma nei vostri paesi, approfitta anche della democrazia e dello stato di diritto. L’islamismo strumentalizza questi valori per giustificare la sua esistenza. Dato che la democrazia riconosce tutte le opinioni, dall’estrema destra all’estrema sinistra, è obbligata a riconoscere anche l’islamismo. Tutti coloro che non commettono attentati o atti violenti sono, in linea di principio, tutelati in uno stato di diritto. L’islamismo si trova così immediatamente in un terreno conquistato. In nessuna parte del mondo combattiamo davvero gli islamisti. Combattiamo i terroristi jihadisti, ma non sono altro che le scorie dell’islamismo (…). E’ necessario combattere l’islamismo fin dall'inizio. Perché è come l’umidità in una casa. Inizialmente la minaccia è invisibile, penetra nei muri che, a poco a poco, si sgretolano. E quando te ne rendi conto è troppo tardi, devi distruggere tutto per ripulire. Diventa una missione impossibile (…). La Francia è nella fase in cui ha appena scoperto che l’islamismo sta corrodendo la sua casa. Ma per combattere questo fenomeno, non c’è soluzione. (Traduzione di Mauro Zanon)
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