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“Fermiamo l'islamismo”, dice Boualem Sansal
Il romanziere algerino condanna l’attentato a Salman Rushdie. E agli amici musulmani consiglia di leggere “I versi satanici”. L'articolo su L'Express
Se dovessi scegliere una sola parola per descrivere il male del nostro tempo, direi “Islam”, scrive su L’Express il celebre romanziere algerino Boualem Sansal, autore di “2084” (Neri Pozza).
“Nessun fenomeno ha talmente trasformato il mondo, sconvolto, sfigurato, pervertito, terrorizzato. Nessuna malattia ha mietuto così tante vittime, gettato così tanti paesi in subbuglio e persone sulla strada dell’esilio. Nessun’altra verità suprema è servita così tanto a giustificare e moltiplicare i peggiori abomini sulla terra, commessi dai musulmani di Isis, Talebani, Gia, Boko Haram e compagnia, a volte, spesso da lupi solitari dediti all’esaltato coranico. Con una o due eccezioni, i paesi musulmani vivono tutti in uno stato di estrema arretratezza, sotto regimi dispotici, corrotti e criminali, che sfruttano l’Islam nelle loro politiche interne ed esterne. L’Islam è diventato la loro preoccupazione numero uno, prima dell’inflazione, prima della disoccupazione, del prezzo della benzina, degli incendi boschivi, della droga. Vi si fa sempre più presente, sempre più incalzante, conquistatore, arrogante e omicida. Se trova la porta chiusa, entra dalla finestra e, se è murata, entra dal camino, e quando non c’è più nessuna apertura disponibile, entra per la strada maestra di internet. Nella sua versione islamista, è di casa in un approccio comunitario, separatista, isolazionista, interamente dedito alla tratta e alla violenza delle bande, di cui i più duri e meglio organizzati non hanno ancora perso i denti da latte.
I paesi scandinavi, meravigliose terre di accoglienza per i musulmani in fuga dalla violenza e dalla povertà del loro paese, e soprattutto dalle utopie socialiste del loro colonnello-presidente, capo supremo del consiglio della rivoluzione e indomabile aquila, non li vogliono più; oggi stanno prendendo misure di emergenza in preda al panico per sradicare il male. In tutti i paesi viaggiatori muniti di passaporto di paesi musulmani, e questo è il mio caso, vengono ricevuti freddamente anche se hanno un visto valido e dispongono delle risorse necessarie per il loro soggiorno. Sanno che questi dispositivi di sicurezza pesanti e costosi che ostacolano il funzionamento degli aeroporti di tutti i paesi del mondo sono direttamente legati alla loro religione. Poiché non si può fermare o scacciare una religione, si rifiutano i suoi fedeli. Sforzo vano. Troppo tardi, l’Islam è ovunque a casa, un padrone geloso nei suoi possedimenti.
Ora sta imponendo la sua neolingua. ‘L’Islam ti sta guardando’. Non diciamo ‘Islam’, ma va aggiunto, con la deferenza dovuta al re dei re, che l’Islam è una religione di pace e di tolleranza, che è una religione di amore, che non ha nulla a che vedere con l’islamismo, che non si devono fare amalgami pericolosi e idioti, che gli islamisti non sono musulmani, che i musulmani vivono il loro Islam nel rispetto rigoroso di altre credenze anche se sono false e se l’Islam le ha già condannate.
In questo mondo di pace, amore e tolleranza, il numero di persone che vivono sotto la protezione della polizia perché minacciate in nome dell’Islam sta subendo un aumento vertiginoso. Per parlare solo della Francia, che è già di per sé una gioia, la polizia presto non basterà più, sarà necessario reclutare battaglioni e compagnie o meglio formare un nuovo corpo di guardie del corpo, che conoscono l’Islam e sanno riconoscere sotto quale vestito si presenta. L’elenco dei ‘file S’ (i sospetti di terrorismo) continua a crescere e di questo passo alla fine includerà tutti i musulmani in Francia. Risparmiate tempo e non parleremo più di questa diabolica alternativa ‘Islam di Francia contro Islam francese’, come Kramer contro Kramer. Ne avremo due in uno, la Francia islamica. E’ nuova, la conquista con la manipolazione aritmetica.
Di cosa sarà fatto il domani? Sicuramente il male sarà maggiore. A meno che i musulmani risvegliati da un miracolo non si mobilitino per salvare la loro religione dalle grinfie degli islamisti e da quelle dei regimi musulmani corrotti che li sfruttano a distanza attraverso i loro imam, le loro moschee, i loro consoli che sono membri giurati della confraternita di agenti segreti, i loro missionari. Nel processo, tutti coloro che, a una data prefissata, vengono ad accarezzarli, per scopi elettorali, che vogliono comprare per proprio conto un’aureola per brillare in tv o, per i grandi apparatchik, ritrovare la verginità davanti della Storia che tanto avevano tradito, tanto mascherato. Presto non ci sarà più su questa terra devastata da guerre e miseria morale dell’Islam, una religione di pace, amore e tolleranza, e, aggiungerò trasparenza (questo è il mio contributo all’arricchimento del linguaggio) per riposare dai nostri dolori. Dopodiché, con la terra rinnovata e l’aria purificata, la civiltà potrà ripartire con il piede giusto.
Suggerisco ai miei amici musulmani di leggere I versi satanici di Salman Rushdie, vedranno di persona che non c’è nulla di blasfemo nelle sue pagine, descrive una realtà che vedrebbero con i loro occhi se si liberassero dei paraocchi del condizionamento. Suggerisco anche che scrivano a Rushdie – conclude Boualem Sansal – per assicurargli il loro affetto, per augurargli la più rapida guarigione e incoraggiarlo a continuare a scrivere cose belle. Grazie per il vostro contributo alla salvezza dell’umanità e del mondo”.
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