Un Foglio internazionale
Il culto del Leader Morto
Thatcher, Perón, Mussolini: in Gran Bretagna, Argentina e Italia la destra cerca ispirazione dagli “eroi” del secolo scorso. E non è un buon segno secondo Simon Kuper
Nel 2015 Kwasi Kwarteng, il cancelliere dello Scacchiere britannico destituito pochi giorni fa, ha pubblicato un libro poco conosciuto, ‘Thatcher’s Trial: 180 Days That Created a Conservative Icon’. E’ l’opera di un ammiratore critico, che ci aiuta a decifrare il caos politico di oggi in Gran Bretagna. Kwarteng analizza i sei mesi nel 1981 in cui la Thatcher ha ridefinito il conservatorismo moderno, "uno dei grandi esempi di leadership politica moderna”.
Così inizia il commento di Simon Kuper per il Financial Times. “La Thatcher, sostiene Kwarteng, ha ignorato le critiche. ‘Non ti preoccupare di quello che la gente pensa ora’, era il suo mantra. ‘Non inseguire mai la popolarità. Soprattutto, non dare importanza a quello che dicono i giornali. Ciò che è importante è che le tue decisioni devono essere chiare’. Kwarteng credeva di imitare la Thatcher quando il mese scorso ha scioccato elettori e mercati con un taglio delle tasse impopolare e senza coperture finanziarie. La sterlina è scesa al minimo storico contro il dollaro, costringendolo a una retromarcia parziale. Ma per capire il nuovo governo britannico dovete capire il culto di Thatcher, in gran parte condiviso dalla premier Liz Truss, che si è appassionata alla politica grazie a un progetto scolastico sulla caduta della Lady di ferro. Ci sono delle analogie con il culto di Mussolini che persiste tra la destra italiana che ora andrà al governo con Giorgia Meloni. Non sto facendo un parallelo morale: Mussolini era fascista e la Thatcher no. Il punto è che il Regno Unito e l’Italia stanno seguendo la traiettoria dell’Argentina, con il suo culto del peronismo; si tratta di paesi i cui leader sono schiavi di politici defunti (il culto di Reagan dei conservatori americani è stato annullato da Donald Trump). Quando un paese è in declino, spesso cerca ispirazione dal Leader Morto. Questo è vero in Italia, dove gli stipendi medi sono calati dagli anni Duemila, e in Argentina dove, secondo alcuni indicatori, la povertà assoluta è aumentata dagli anni Ottanta. In Gran Bretagna l’aspettativa di vita ha raggiunto il picco nel 2007, anche se all’epoca erano tutti troppo impegnati a lamentarsi per accorgersene. Dopo di che, gli stipendi e la spesa nell’istruzione sono crollate, mentre le liste di attesa negli ospedali hanno raggiunto livelli record.
Nel frattempo, fin dalla defenestrazione della Thatcher, i conservatori hanno cercato nuove idee. Lei è stata tra i pochi politici ad avere portato a compimento il suo progetto. Una volta andata via, non restava più molto da privatizzare e non restavano più molte tasse da tagliare se il Regno Unito voleva continuare a essere un paese sviluppato. Questo ha messo in crisi i conservatori che hanno succeduto la Thatcher. Hanno sperimentato delle riforme thatcheriane come la privatizzazione delle ferrovie. Alla fine, hanno trovato il loro progetto generazionale: Brexit. Ma dopo sei anni, le promesse della campagna elettorale – gli accordi commerciali e l’economia agile e deregolamentata – non si sono materializzate. ‘Levelling up’ (il progetto per ridurre le diseguaglianze territoriali, ndr) non è mai stato più di uno slogan. Quando tutto fallisce, si ritorna al punto di partenza – questo spiega il tributo finale di Kwarteng alla Thatcher.
I culti dei leader morti tendono a essere fenomeni di piccola portata, ignorati da gran parte degli elettori e popolari tra gli attivisti di partito. Nel Regno Unito questo si verifica nei 141,725 membri conservatori che hanno votato alle primarie di quest’estate. In Italia gli attivisti di estrema destra venerano il culto di Mussolini, secondo John Foot, autore di ‘Blood and Power: The Rise and Fall of Italian Fascism’. Loro saranno tra i pochi a commemorare questo mese il centenario della marcia su Roma. Meloni abitava ancora il mondo da attivista quando, a diciannove anni, lodò Mussolini – ‘Tutto quello che ha fatto, l’ha fatto per l’Italia’ – ma oggi ha preso le distanze dai nostalgici fascisti, pur non rinunciando a esibire il simbolo della fiamma tricolore nello stemma del partito. I Leader Morti hanno solamente unito una parte del paese. Questo è uno dei motivi per cui sono popolari: i cultori di Thatcher, Mussolini o Perón si coalizzano contro i propri rivali. Ma i membri antagonisti dello stesso culto si combattono anche a vicenda. Quando Rishi Sunak ha sfidato Truss per la leadership dei Tory, si è posto come il vero erede: ‘Mi sono candidato da thatcheriano, e governerò da thatcheriano’. In Argentina i peronisti di destra sfidano quelli di sinistra come l’attuale presidente Alberto Fernández, che ha messo i primi passi in politica attraverso suo zio, il fotografo personale di Perón.
I cultori sono vaghi rispetto alle politiche esatte del Leader Morto. Loro ammirano Thatcher per avere tagliato le tasse, anche se la pressione fiscale nel Regno Unito è aumentata durante il suo governo (lei tagliò le tasse solamente per i ricchi). Ciò che importa per i cultori è la filosofia percepita del loro eroe. Thatcher, Mussolini e Perón rappresentano il leader forte che ha sconfitto avversari e stranieri. ‘Il suo stile senza compromessi’, ha consolato i britannici demoralizzati, scrive Kwarteng. L’eredità del Leader Morto diventa la stella polare delle politiche di oggi. Ma con il passare del tempo, le ricette dei leader passati vengono screditate, che si tratti della ‘trickle-down economics’ della Thatcher o del sogno peronista dell’autarchia. Nè i mercati nè la CBI (la confindustria britannica, ndt) pensavano che il taglio delle tasse di Kwarteng per l’uno per cento della popolazione avrebbe aumentato la crescita. Una migliore stella polare per i governanti di oggi potrebbero essere le politiche dei paesi di successo”.
Traduzione di Gregorio Sorgi
Il Foglio internazionale