un foglio internazionale
“Io, arabo cristiano, amo Israele, unico paese del medio oriente con valori liberali”
Nato in Libano, Fred Maroun spiega perché difende lo stato ebraico dai terroristi e dai suoi nemici (anche occidentali). Scrive il Times of Israel (28/5)
"Mi è stato chiesto perché amo Israele”, scrive Fred Maroun sul Times of Israel. “Dopotutto, Israele è ancora in guerra con il mio paese natale, il Libano, di cui un tempo occupava una parte, per non parlare del persistente conflitto con i palestinesi. E’ una domanda a cui non è facile rispondere, non perché non mi venga in mente un motivo, ma perché i motivi sono tanti e difficili da spiegare.
Provo risentimento verso Israele per la sua invasione del Libano (avvenuta quando vivevo ancora lì)? Forse un po’, ma non proprio. Si può mettere in dubbio quanto fosse inevitabile quell’invasione (molti israeliani certamente l’hanno fatto), ma l’invasione non sarebbe mai avvenuta se Israele non fosse stato continuamente attaccato da terroristi palestinesi che agivano dal territorio libanese. Anche la guerra di Israele con Hezbollah è principalmente colpa nostra, per via della nostra incapacità di disarmare Hezbollah e per avergli permesso di agire come uno stato all’interno di uno stato. Da arabo nato cristiano e oggi ateo, vedo Israele come un bastione della libertà e dei diritti umani circondato da un mare di tirannia. I cristiani godono di alcune libertà anche in Libano, ma il Libano è impantanato non solo in una corruzione politica di livello mondiale, ma anche nell’estremismo musulmano influenzato sia dall’Iran che dall’Arabia Saudita.
Durante una processione, domenica 30 aprile a Haifa, in Israele, per celebrare la Vergine Maria, Fadi Talhamy, un cristiano israeliano, ha spiegato: ‘Si prova un sentimento di appartenenza, a conferma che non siamo stranieri, che siamo di qui: cittadini dello stato d’Israele, che amiamo e che ci dà non solo piena libertà di culto, ma risorse per esercitarla’. Amo Israele per aver avuto successo dove tanti altri avrebbero fallito. Non solo per aver resistito a numerosi attacchi arabi, ma anche per aver costruito una nazione democratica e di successo in una regione dove democrazia e progresso sono una rarità. Il successo di Israele mi fa sperare che a volte prevalga la parte giusta, contro ogni probabilità.
Amo Israele per aver ridato agli ebrei la loro casa dopo che gli era stata rubata così tante volte. Amo Israele per il modo in cui combatte le guerre che è costretto a combattere, con uno standard etico più elevato di quello che qualsiasi altra nazione potrebbe reggere in circostanze simili. Israele non combatte mai le guerre volentieri, ma solo perché sente di non avere altra scelta. Cerchiamo di essere del tutto onesti su questo punto: se tutti nel mondo avessero nei confronti della guerra lo stesso atteggiamento che ha Israele, non ci sarebbero più guerre. Amo Israele perché è un paese mediorientale con valori liberali di tipo occidentale. Certo, Israele è tutt’altro che perfetto. Ma quale paese è perfetto? La verità è che le imperfezioni di Israele me lo fanno amare ancora di più”.
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