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“La sinistra rischia di essere totalmente screditata dal woke”

Così i progressisti sono arrivati a rinnegare alcuni dei loro princìpi fondamentali: laicità, universalismo, libertà di espressione. Scrive il Point (7/2)

Nel suo ultimo saggio, “Quand il aura vingt ans” (Fayard), la politologa francese Chloé Morin analizza l’ascesa del wokismo nell’opinione pubblica francese e negli ambienti politici di sinistra. Questo movimento di lotta importato dagli Stati Uniti, che sostiene di agire “in nome del bene”, ma i cui eccessi settari e totalitari sono stati più volte documentati in questa sede, sta disorientando la sinistra francese come raramente era successo. Come spiega Chloé Morin, la sinistra è arrivata talvolta a rinnegare alcuni dei suoi princìpi fondamentali (laicità, universalismo, libertà di espressione), anche se storicamente hanno contribuito al suo successo.

Dove sta andando la sinistra?

Le Point – Il politologo americano Francis Fukuyama ha annunciato che il picco del wokismo è passato. Lei, invece, scrive che il pensiero wokista sta ancora guadagnando terreno in Francia. Qual è la differenza?

Chloé Morin – Francis Fukuyama ha ragione a dire che il picco del wokismo sta passando. Ma questo vale solo per gli Stati Uniti. Ci sono diversi segnali in tal senso, come la marcia indietro della Disney dopo la sua virata woke e le dimissioni della presidente di Harvard, Claudine Gay. In Francia, ahimè, siamo ancora nell’onda ascendente del wokismo. Credo si tratti di un “effetto ritardato”, perché abbiamo tardato a importarlo dagli Stati Uniti.

In quali ambiti il wokismo si sta facendo strada in Francia?

Ce ne sono diversi, ma il più simbolico ed evidente è quello del cinema francese. In un comunicato del 2 gennaio, l’Académie des César (gli Oscar d’oltralpe, ndr) ha annunciato di aver deciso di “non ammettere alla cerimonia le persone che sono indagate dalla giustizia per fatti di violenza”, “per rispetto delle vittime, anche presunte”. Non si tratta di una censura totale. E’ qualcosa di più insidioso e ha a che fare con la cancel culture, che è una delle caratteristiche – ovviamente non l’unica – del movimento woke. Un altro esempio è la mancata promozione della serie “Alphonse” da parte di Amazon Prime, la piattaforma video che ospita la serie, a causa di una denuncia per violenza sessuale contro il suo regista, Nicolas Bedos. Anche in questo caso non si tratta di una censura palese, poiché la serie rimane disponibile. Ma la serie è stata privata di qualsiasi forma di esposizione: agli attori del film è stato vietato di promuoverla, non c’è stata alcuna campagna di trailer o poster e non è stata nemmeno mostrata sull’interfaccia della piattaforma in nessun paese del mondo. E’ sotto pressione che Amazon ha accettato di trasmettere la serie. Si tratta di una forma di censura che non viene riconosciuta come tale. E a mio parere, è peggio!

Lei dice che il wokismo ha spento i Lumi. Cosa intende dire?

In nome della tolleranza, i wokisti praticano l’intolleranza. In nome dei buoni sentimenti, cancellano uno a uno tutti i princìpi ereditati dall’Illuminismo. La storia dimostra che i peggiori orrori sono stati commessi in nome dei buoni sentimenti. In questo modo, trovano accettabile aggirare il sistema giudiziario in materia di violenza sessuale e sessista, dove la parola dei denuncianti – che ovviamente deve essere ascoltata, e lo è ancora troppo poco – diventa la Verità, senza alcuna possibile contraddizione. Ma non può esistere un potere senza un contropotere. Montesquieu diceva: “Perché non si possa abusare del potere occorre che, nella disposizione delle cose, il potere arresti il potere”.

La sinistra è completamente contaminata?

Una parte della sinistra sostiene già di essere “woke”, sì. Ma non è ancora completamente contaminata, ed è per questo che ho scritto questo libro. Perché il giorno in cui lo sarà, gli elettori si getteranno tra le braccia del campo opposto per liberarsi di tutti questi eccessi anti repubblicani e anti democratici. I conservatori che andranno al potere spazzeranno via non solo il wokismo, ma tutta la legittima lotta per l’uguaglianza e contro la discriminazione! Come negli Stati Uniti con l’elezione di Trump, l’opinione pubblica francese si sta preparando a una grande reazione. La sinistra è incapace di vederlo. Nascondendo la testa sotto la sabbia... e tollerando la censura e l’intolleranza... rischia una squalifica totale e duratura.

Sta rinnegando i suoi valori laici e universalistici?

Certamente! E’ in questo campo che sentiamo dire “no, non dobbiamo fare la caricatura della religione musulmana”. Vi ricordo che nel corso della sua storia, la sinistra ha dato del filo da torcere al cattolicesimo, e a ragione! Preferisce evitare l’argomento “musulmani” per paura di aggiungere ulteriori discriminazioni a quelle già subite dai francesi di fede musulmana. E’ una rinuncia terribile! Il Dna della sinistra, generalmente, è la laicità e la libertà di espressione.

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