un foglio internazionale
“Quella lista musulmana alle elezioni europee o dell'entrismo islamista”
In nome della Palestina, del vittimismo e del comunitarismo, l’islamismo fa il suo ingresso in politica. Scrive il Figaro (16/5)
A inizio maggio, l’Unione dei democratici musulmani francesi (Udmf) ha presentato una lista per le elezioni europee, come aveva già fatto nel 2019. Per la scrittrice e femminista Naëm Bestandji, questo movimento usa le elezioni europee per imporre l’islam politico alla nostra società. “Il partito islamista francese Unione dei democratici musulmani francesi (Udmf) ha presentato una lista per le elezioni europee del giugno 2024: ‘Free Palestine Party’. Questa lista è “composta da partiti indipendenti che condividono la stessa etica musulmana” ed “è composta da Francia, Spagna, Germania, Belgio, Paesi Bassi e Svezia”. 81 candidati che non chiedono un voto per l’Europa ma per...la Palestina.
Non sono interessati alle elezioni europee. Le usano come pretesto per mobilitarsi per una causa non europea. Al di là della spaventosa situazione dei palestinesi, cosa spinge questo partito a usare queste elezioni come strumento per una questione che non lo riguarda? Dopo tutto, anche il nostro continente sta vivendo una guerra in Ucraina che ha un impatto diretto sull’Unione europea. Ma gli ucraini sono privi di un elemento fondamentale per l’Udmf: l’islam. Aggiungendo, inoltre, che l’aggressore non è sionista ma russo. Questo interesse per la Palestina non è una specificità dell’Udmf. Tutti gli islamisti sono ossessionati dal conflitto israelo-palestinese. Lo vedono non tanto come una lotta territoriale quanto come una guerra di civiltà e di religione. Questo partito islamico ne è semplicemente l’espressione politica. Ecco perché, per queste elezioni europee, il programma dell’Udmf è tutto incentrato sulla Palestina. Non c’è altro. Per rassicurare i cittadini e cercare di racimolare qualche briciola di credibilità, il partito tiene a precisare quanto segue: “Completeremo questo capitolo con gli aspetti ambientali, democratici, etici e solidali”. A meno di un mese dalle elezioni, forse, è arrivato il momento... Tuttavia, l’Udmf rimane ferma su un punto, senza mai entrare nel dettaglio: “l’etica musulmana”. In che modo un’etica religiosa, in questo caso musulmana, sarebbe migliore di tutte le altre “etiche”? Quale sarebbe il beneficio di questa intrusione della religione nella politica, contraria a tutti i princìpi laici su cui si fonda la nostra Repubblica? L’etica musulmana è al centro di questo partito falsamente laico. Questa “etica musulmana” è stata teorizzata da tutti i grandi pensatori musulmani per secoli. Per i più rigorosi, essa dovrebbe governare l’intera vita di un musulmano, dalla mattina alla sera e dalla nascita alla morte. Perché ciò sia possibile, ci sono due possibilità. La prima è vivere in isolamento, isolandosi il più possibile dal resto della società per non essere contaminati dalla sua “depravazione”. La seconda è quella di impegnarsi nel volontariato, nell’istruzione, nella vita sociale e culturale, nell’economia e nella politica, per imporre questa etica alla società nel suo complesso. Questa è la scelta dell’Udmf ispirata all’ideologia dei Fratelli musulmani.
Mentre alcuni valori dell’“etica musulmana” sono in linea con quelli dell’umanesimo, altri sono l’esatto contrario. Ad esempio, il rispetto per tutti gli orientamenti sessuali, la libertà di coscienza, la libertà di espressione, il diritto al controllo del proprio corpo, il diritto all’aborto e l’uguaglianza di genere sono tutti assenti da quest’etica, checché se ne dica per fare scena. Infine, di quale etica musulmana stiamo parlando? Dei musulmani progressisti che credono che la religione sia una questione privata e non abbia posto nella sfera pubblica? Ovviamente no. Come tutti i buoni fondamentalisti, l’Udmf ritiene che la sua versione di “etica musulmana” sia l’unica valida (…). Questo partito politico-religioso, che trasuda anti-laicità da ogni poro, si presenta come un grande difensore della laicità per denunciare, ancora una volta, “l’oppressione di tutti i musulmani nello spazio pubblico”. Lo scopo di questa menzogna è usare tutti i musulmani come scudo politico per vittimizzare la sua frangia estremista. Opporsi alla diffusione del fondamentalismo musulmano significherebbe attaccare tutti i musulmani. L’obiettivo è anche quello di fomentare i musulmani e creare un sentimento di ansia per una società a loro ostile, di suscitare paura per incoraggiare il comunitarismo.
(Traduzione di Mauro Zanon)
Il Foglio internazionale