Fuad Shuk, un comandante di Hezbollah ucciso a Beirut - foto Ansa

Un Foglio internazionale

Contro l'equivalenza fra Israele e i suoi nemici

"Nel mondo ci sono il bene e il male. Le democrazie liberali rappresentano la giustizia, la moralità e la libertà, mentre i terroristi sono assassini che non solo vogliono privarci del nostro stile di vita, ma anche massacrare i nostri figli", scrive Yair Lapid, capo dell'opposizione israeliana, sul Times of Israel

“Dodici bambini innocenti sono stati uccisi da Hezbollah in un campo di calcio nel nord di Israele. Il giorno dopo ho visitato il luogo. Le biciclette insanguinate erano ancora sparse sul terreno. Ho abbracciato e parlato con persone affrante e distrutte”. Così Yair Lapid, capo dell’opposizione israeliana, sul Times of Israel. “Pochi giorni dopo, Israele ha reagito eliminando un importante capo terrorista di Hezbollah in un attacco chirurgico in Libano. Eppure, ci si aspetta che Israele subisca un massiccio attacco da parte di Hezbollah come se questa fosse una risposta inevitabile, persino giustificata. Quando gli Stati Uniti eliminarono Osama bin Laden, nessuno pensò che la cosa giustificasse un nuovo attacco di al Qaeda contro Washington o New York. Quando al-Baghdadi venne ucciso in Siria, nessuno si aspettava che gli Stati Uniti accettassero serenamente l’inevitabile vendetta dell’Isis. I terroristi prosperano perché non rispettano né leggi né regole, eppure oggi il mondo si comporta come se le regole dei terroristi fossero ragionevoli.
 

Nel mondo ci sono il bene e il male. Le democrazie liberali rappresentano la giustizia, la moralità e la libertà, mentre i terroristi sono assassini che non solo vogliono privarci del nostro stile di vita, ma anche massacrare i nostri figli. I terroristi non godono di nessuna immunità. Non hanno alcun ‘diritto’ di vendicarsi. Non agiscono nel rispetto delle leggi. L’Iran, nonostante i suoi tentativi di presentarsi come uno stato normale, era e rimane il più grande sponsor statale del terrorismo al mondo. Il mondo deve dire agli iraniani che se non gradiscono che i terroristi vengano uccisi a Teheran, non dovrebbero accogliere i terroristi a casa propria. In base a quale codice morale Israele dovrebbe accettare raffiche di razzi da parte di organizzazioni terroristiche e stati canaglia? Una posizione vergognosa. Equipara una legittima azione difensiva da parte di uno stato di diritto alle azioni palesemente illegali di un’organizzazione terroristica.
 

Ci si può aspettare questo tipo di narrazione indifendibile e immorale da parte di gruppi marginali che razionalizzano e giustificano il terrorismo, ma non può essere accettata nel discorso pubblico generale. E poi, naturalmente, ciò che inizia con Israele non si ferma mai a Israele. Se la tolleranza per le rappresaglie terroristiche diventa la nuova norma internazionale, prima o poi avrà conseguenze per tutti. Se questa narrazione prende piede, avrà ripercussioni su qualsiasi paese che cerchi di combattere il terrorismo. Se dovessero decidere di attaccare, l’occidente dovrebbe sostenere la risposta di Israele, perché è la cosa morale da fare e perché un precedente creato in medio oriente non si ferma mai al medio oriente”.

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