Il Foglio internazionale
I mandati d'arresto contro Israele sono una vergogna pericolosa
Douglas Murray sul New York Post spiega la perversione della decisione dell’Aia, che cosa significa per lo stato ebraico e anche per l’America
Il primo ministro di un alleato democraticamente eletto degli Stati Uniti dovrebbe essere autorizzato a visitare Washington? Finora la risposta era ovvia. Non più”. Così Douglas Murray sul New York Post. “Giovedì, la cosiddetta ‘Corte penale internazionale’ ha emesso mandati di arresto per il primo ministro Benjamin Netanyahu e per l’ora ex ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant. Ad aprile, ho pubblicato sul New York Post la notizia che questa cosiddetta ‘corte’ avrebbe osato fare una cosa del genere. Poche persone credevano che fosse possibile. Alcune persone hanno sottolineato che la Cpi non aveva mai osato in precedenza perseguire il capo di una democrazia. Altri hanno giustamente osservato che le accuse si basavano su zero prove e nessuna ricerca sul campo. Altri di noi che hanno effettivamente visto il recente conflitto con i propri occhi hanno sottolineato che le accuse contro Israele sono false, diffamatorie, oltraggiose e del tutto prive di fondamento. Grazie al cielo sia gli Stati Uniti che Israele sono sempre stati abbastanza saggi da non sottoscrivere la giurisdizione di questa assurda corte internazionale. Nel 2002 Henry Kissinger ha ricevuto un mandato di arresto da un giudice comunista spagnolo mentre l’ex segretario di stato era a Parigi. Kissinger è stato portato via dalla Francia in tempi piuttosto freddi. Ma è stato un promemoria di una delle grandi mosse antidemocratiche della nostra èra. Che è l’idea che le nazioni sovrane dovrebbero effettivamente offrire la loro sovranità. Che i soldati e gli statisti di una nazione sovrana dovrebbero essere giudicati dai capricci o dalle perversioni di un giudice straniero in un paese straniero. In qualsiasi momento. In qualsiasi luogo.
Grazie al cielo sia le amministrazioni democratiche che quelle repubblicane hanno capito da anni che questa non è una cosa che l’America potrà mai accettare. Grazie al cielo Israele ha fatto lo stesso. Ma i mandati di arresto emessi non sono una questione teorica. Nazioni idiote, autodistruttive e miopi in tutto il mondo democratico hanno sottoscritto la giurisdizione della Cpi. Per ora, finché non torna a morderli, sembrano pensare che a un paio di giudici corrotti dalla Gran Bretagna o dall’Africa dovrebbe essere consentito di decidere come una nazione sovrana può difendersi. Il che significa che al primo ministro dell’unico stato ebraico al mondo non è più consentito atterrare in Francia, per esempio. O in Gran Bretagna. O in Germania. In effetti, da giovedì, se il primo ministro dello stato ebraico dovesse fare visita a Berlino, i tedeschi dovrebbero imprigionarlo, in attesa del futuro giudizio tedesco. D’ora in poi, un aereo che trasporta il primo ministro israeliano potrebbe non essere autorizzato a sorvolare lo spazio aereo di nessun paese che potrebbe arrestarlo. Se il suo aereo dovesse fermarsi per fare rifornimento o avere difficoltà tecniche, potrebbe essere seguito da informatori internazionali e potrebbe essere arrestato sulla pista. Questo è uno scandalo, ovviamente. Ma è uno scandalo che riguarda anche l’America. Se possono fare questo a Israele, possono farlo anche all’America”. (Traduzione di Giulio Meotti)
Il Foglio internazionale