(foto EPA)

un foglio internazionale

Israele sta combattendo anche per i nostri valori

"Più che i nemici mortali in medio oriente, sono i cosiddetti amici in occidente e la ‘comunità internazionale’ che devono preoccupare gli israeliani". L'analisi di Mike Hume sul magazine inglese Spiked

"E’ ormai chiaro che Israele può gestire i suoi nemici mortali in medio oriente. Sono invece i cosiddetti amici in occidente e la ‘comunità internazionale’ che devono preoccupare gli israeliani”. Così Mike Hume sul magazine inglese Spiked. “Nel 2024, Israele ha ottenuto notevoli successi militari su ogni fronte. Ha martellato i pogromisti di Hamas a Gaza, devastato i loro compagni terroristi islamici di Hezbollah in Libano e scosso il loro sponsor, la Repubblica islamica dell’Iran, fino alle sue radici tiranniche. Tutto ciò ha anche facilitato il crollo della brutale dittatura di Assad in Siria. Giunti alla fine dell’anno, nessuno può seriamente dubitare della dichiarazione del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu secondo cui ‘stiamo vincendo’. Inoltre, chiunque creda nella libertà dovrebbe sicuramente celebrare il successo dell’unica democrazia in stile occidentale in medio oriente come un colpo inferto alla civiltà contro la barbarie. Al contrario, i tradizionali alleati occidentali di Israele hanno trascorso il 2024 ritirandosi dalla sua parte quasi con la stessa rapidità con cui Hamas e Hezbollah sono fuggiti di fronte a Israele. Per ogni progresso militare compiuto nell’ultimo anno, Israele è sembrato subire più battute d’arresto politiche sul campo di battaglia internazionale.

Alla fine del 2023, Israele è stato accusato di aver commesso un ‘genocidio’ a Gaza dinanzi alla Corte internazionale di giustizia, un’affermazione perversa avanzata dal Sudafrica, sostenuta da altri stati e recentemente approvata da Amnesty International. Peggio ancora, alla fine del 2024, la Corte penale internazionale ha emesso un mandato di arresto contro Netanyahu per presunti crimini contro l’umanità a Gaza, il primo leader di una democrazia di stampo occidentale a essere accusato di crimini di guerra. E peggio ancora, diversi stati occidentali, tra cui, vergognosamente, il governo laburista del Regno Unito, hanno dichiarato la loro volontà di eseguire il mandato e arrestarlo. Le Nazioni Unite sono arrivate vicine a espellere Israele, con enormi maggioranze anti israeliane in ogni voto nell’Assemblea generale, e ogni membro del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, tranne gli Stati Uniti, ha recentemente sostenuto la richiesta di un cessate il fuoco ‘immediato, incondizionato e permanente’ a Gaza. Ciò equivaleva a una richiesta quasi unanime a Israele di arrendersi ai suoi nemici. (…)

“L’abbandono di Israele è una farsa non solo per gli israeliani e gli ebrei in tutto il mondo costretti ad affrontare da soli un’ondata di antisemitismo, ma anche per l’occidente stesso. Gli israeliani stanno combattendo per i principi su cui sono state costruite le nostre società civili: democrazia, sovranità nazionale e libertà. Dovremmo sostenerli come prima linea nella guerra globale contro la barbarie e la schiavitù. Tuttavia, le élite della società occidentale hanno abbandonato quei principi fondamentali e ora temono e detestano gli israeliani che osano difenderli. Ecco perché dal 7 ottobre abbiamo assistito al consolidamento di un’alleanza anti israeliana empia in occidente, tra gli islamisti che odiano gli ebrei e progressisti di sinistra che odiano sé stessi. Fino al 2024, tutto ciò che è marcio nelle nostre società ha continuato a coagularsi attorno alle bandiere della crociata anti Israele.

 

“A suo eterno merito, Israele continua a ignorare i detrattori occidentali e a combattere. Eppure, mentre il vecchio ordine in medio oriente crolla, con le potenze occidentali che perdono il controllo sugli eventi, il futuro rimane incerto. E’ tempo, come ha detto il primo ministro israeliano Netanyahu all’Onu ostile qualche mese fa, di fare una scelta: lasceremo in eredità alle generazioni future la ‘benedizione’ di un medio oriente plasmato da Israele e dai suoi alleati pro democrazia, o la ‘maledizione’ di una regione dominata dagli islamisti, con tutte le implicazioni che ciò comporta in tutto il mondo? Nel 2024, l’occidente ha fatto le scelte sbagliate. Nel 2025, c’è ancora tempo per rimediare e sostenere gli israeliani che stanno combattendo per tutti noi”.

(Traduzione di Giulio Meotti)