il foglio internazionale
New Orleans e le folle che inneggiano al jihad
A New York, il giorno di Capodanno, mentre i corpi venivano ancora raccolti per le strade di New Orleans, c’è stata una protesta pro Intifada. Sì, avete letto bene
Facciamo tutti un grande applauso alla folla ‘Globalizzare l’intifada’: hai ottenuto ciò che volevi! Congratulazioni. Spero che ti faccia sentire bene”. Così Douglas Murray sul New York Post.
“Per anni, i cittadini di Israele hanno avuto jihadisti maniaci che li hanno raggiunti e hanno cercato di falciarli per strada. Ma questo ha suscitato solo applausi da parte degli idioti nei campus universitari degli Stati Uniti e dei manifestanti di strada di New York. Poi, poco prima di Natale, la Germania ha avuto di nuovo un assaggio di questa ‘intifada’. E’ stato allora che un immigrato saudita ha deciso di travolgere con il veicolo che guidava la folla felice di un mercatino di Natale. Ha ucciso così cinque persone e ne ha ferite quasi duecento.
Questa volta, i desideri degli studenti della Columbia e di altri campus universitari sono arrivati nelle strade di New Orleans. Un uomo con una bandiera dell’Isis ha guidato un pick-up tra i festeggiamenti di Capodanno, uccidendo 14 persone e ferendone gravemente decine di altre. Sebbene molte persone sperassero che la minaccia della violenza jihadista fosse diminuita, non è scomparsa con i gruppi jihadisti che gestiscono Afghanistan e Siria, tra gli altri paesi.
Se l’attacco di Capodanno non fosse stato jihadista, ma fosse stato, ad esempio, un suprematista bianco di estrema destra, ogni angolo dei nostri media e della nostra politica si sarebbe giustamente schierato per chiedere risposte. Chi lo ha aiutato? Chi lo ha incoraggiato? Chi ha detto che era giusto, anzi buono, fare una cosa del genere? Anche dopo quasi un quarto di secolo, è ancora diverso con i jihadisti. Ci sono troppe persone che pensano che ci siano ‘sensibilità culturali’ che devono essere rispettate. La gente parla di assicurarsi che intere comunità non siano, giustamente, diffamate per associazione.
Qui a New York, il giorno di Capodanno, mentre i corpi venivano ancora raccolti per le strade di New Orleans, c’è stata una protesta pro terrorismo. Sì, avete letto bene. Il giorno di Capodanno, centinaia di persone si sono radunate a Times Square. Oltre ai partecipanti che urlavano agli ebrei che avrebbero dovuto ‘tornare in Europa’, questi dimostranti hanno anche inneggiato ininterrottamente per il jihad.
‘C’è una sola soluzione’, hanno cantato, ‘rivoluzione dell’intifada’. Di nuovo, se ci fosse un vasto raduno del Ku Klux Klan in cui le persone elogiassero un suprematista bianco ore dopo che aveva colpito e dicessero agli afroamericani (ad esempio) di andare in un altro paese, ci sarebbe tolleranza zero per queste persone. Non solo la polizia interverrebbe, ma sospetto che lo farebbero anche membri indignati del pubblico. Allora perché siamo così vigliacchi mentre le persone per le strade e nei campus di questa città in realtà invocano il terrorismo mentre i cittadini di New Orleans lo hanno appena subito? Una domanda a cui bisogna rispondere”.
(Traduzione di Giulio Meotti)
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