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(foto EPA)
un foglio internazionale
Il piano di Trump è irrealizzabile, ma qual è l'alternativa al buco infernale?
Il meglio che il mondo offre è la banalità dei “due stati” e lasciare che Gaza resti sotto il controllo di Hamas. L'articolo del Wall Street Journal
L’idea del presidente Trump che gli Stati Uniti possano rimuovere e trasferire circa due milioni di palestinesi da Gaza e poi ‘possedere’ e ricostruire la striscia non si realizzerà presto, se non mai” scrive il Wall Street Journal. “Ma l’idea, per quanto assurda, ha il merito di costringere il mondo a confrontarsi con la propria ipocrisia sul destino del popolo palestinese. La reazione a Trump è stata prevedibilmente iperbolica. Alcuni l’hanno definita ‘pulizia etnica’, come se l’esercito statunitense potesse radunare due milioni di abitanti di Gaza contro la loro volontà. Altri hanno criticato Trump per l’imperialismo statunitense, in contrasto con uno dei temi della sua campagna, ovvero deprecare gli interventi stranieri. Per queste e altre ragioni, il suo sogno a occhi aperti su Gaza è fantasioso. Ma bisogna notare anche che Trump ha espresso ammirevole simpatia per i palestinesi e la loro difficile situazione. La striscia di Gaza ‘è stata un simbolo di morte e distruzione per così tanti decenni’, ha detto martedì in una conferenza stampa con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Chi potrebbe non essere d’accordo? Ha continuato dicendo ‘dovremmo coinvolgere altri paesi di interesse con cuori umanitari, e ce ne sono molti che vogliono farlo, e costruire vari domini che alla fine saranno occupati da 1,8 milioni di palestinesi che vivono a Gaza, ponendo fine alla morte e alla distruzione e francamente alla sfortuna. Questo può essere pagato dai paesi vicini di grande ricchezza. Potrebbe essere uno, due, tre, quattro, cinque, sette, otto, 12. Potrebbero essere numerosi siti o potrebbe essere un unico grande sito. Ma le persone saranno in grado di vivere nel comfort e in pace e ci assicureremo che venga fatto qualcosa di veramente spettacolare’. E’ facile liquidare tutto questo come la fantasia di un imbonitore presidenziale che immagina i condomini su una Costa d’Oro di Gaza. Ma la sua idea è tanto peggiore dello status quo che il resto del mondo sta offrendo?
La famosa ‘soluzione dei due stati’, con uno stato palestinese accanto a Israele, non si realizzerà finché Hamas continuerà a gestire Gaza e potrebbe gestire la Cisgiordania. Gli stati arabi non stanno chiedendo a gran voce di inviare forze di mantenimento della pace per sradicare Hamas o governare la Striscia. Il meglio che il mondo può inventare è dire a bassa voce la banalità dei ‘due stati’ e lasciare che Gaza rimanga un buco infernale dove Hamas ripristinerà il suo regno del terrore e i palestinesi che vogliono qualcosa di diverso saranno buttati giù dagli edifici. La reazione al brainstorming di Trump evidenzia in particolare che agli arabi non importa davvero dei palestinesi. L’Egitto ha rifiutato di prendere il controllo di Gaza quando Israele glielo ha offerto insieme alla penisola del Sinai dopo gli accordi di Camp David del 1978. L’Egitto non ha nemmeno permesso alle donne e ai bambini civili palestinesi di lasciare Gaza per un rifugio temporaneo al culmine della recente guerra tra Hamas e Israele. Per quanto riguarda la Giordania, nel 1971 re Hussein uccise ed espulse i nazionalisti palestinesi che minacciavano il governo hashemita. ‘Nessun rifugiato in Giordania, nessun rifugiato in Egitto’, ha detto il re di Giordania Abdullah II dopo il massacro del 7 ottobre 2023. Nessuno dei due paesi vuole migranti palestinesi che potrebbero portare impulsi jihadisti sostenuti da denaro e armi dall’Iran. Dubitiamo che Trump abbia voglia di inviare l’82a Airborne a occupare Gaza. Sappiamo che il popolo americano non ce l’ha. Ma forse il suo discorso spingerà il resto del mondo a fare di più per sostenere un governo post Hamas a Gaza che permetterebbe ai palestinesi di vivere in un territorio che è meglio dell’inferno in terra”.
(Traduzione di Giulio Meotti)
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