il foglio sportivo
Tonali, santo subito
Nel passaggio del centrocampista dal Brescia al Milan per una volta non si parla di soldi, della brama di successo, di notorietà, ma di sentimenti
C’è una foto di Tonali da bambino che dice molto. Il piccolo Sandro indossa una maglia rossonera e in volto esibisce un sorriso tra il fiero e il timido.
Un giorno, non molto tempo prima, aveva manifestato il desiderio di possedere una maglia del Milan, la squadra per cui fa il tifo, scrivendo una lettera a Santa Lucia. Per l’esattezza un intero completo: maglietta, pantaloncini e calzettoni. Doveva essere un bambino preciso il piccolo Sandrino! A procurargli il dono richiesto non fu la Santa, magari in quei giorni dicembrini un po’ distratta, ma uno zio amorevole e prodigo di attenzioni verso il nipote.
Ricordare questa storia, così semplice ma vera, ci aiuta ad aggiungere significati a una delle operazioni di mercato più importanti degli ultimi tempi: il passaggio di Tonali dal Brescia al Milan. Per una volta non si parla di soldi, della brama di successo, di notorietà, ma di sentimenti.
Ognuno di noi è stato bambino, e questa è una certezza. Ma pochi di noi hanno avuto la fortuna di vedere realizzati i propri sogni. Tonali chiede alla Santa se diventerà calciatore, e la Santa, non potendogli rispondere, ha solo preso appunti. Il resto lo ha fatto Sandrino, tutto da solo, giocato dal suo talento come diceva il maestro Bene, e dalla volontà. A forza di crescere e migliorare è arrivato in alto, meritandosi le attenzioni dell’amato Milan. Proviamo a immaginare il rimbalzo del suo cuore il giorno in cui Maldini, un suo idolo, lo ha chiamato per chiedergli se avesse voluto indossare nuovamente, e questa volta non per gioco, la maglia rossonera. E in quei rimbalzi, cerchiamo una risposta a ciò che potrebbe voler dire un sentimento così grande nell’impegno che il ventenne nato a Lodi e cresciuto nel Brescia, metterà in campo con i colori rossoneri adagiati sul petto. Tra il piccolo Tonali e quello adulto sono trascorsi pochi anni, è presumibile pensare che lo spirito con cui difenderà la causa del Milan sia lo stesso di quando, da bambino, scriveva alla Santa chiedendo un completino del Diavolo. A fare la differenza sarà quella potente leva del destino chiamata amore. In un calcio dominato da mutamenti rapidi, assenza di confini, denaro a pioggia come un diluvio, che cosa sposta un equilibrio se non l’orgoglio di appartenere ad un qualcosa in cui si crede da sempre? Ma in questa vicenda c’è dell’altro, una mistica. Tonali alla Santa aveva chiesto di diventare calciatore, ed è stato esaudito; di possedere la maglia del Milan, e anche questo si è realizzato. E infine, con innocente malizia, le aveva domandato, come esperta del settore, di adoperarsi in qualche modo per fare santo anche lui. Dovesse vincere in rossonero, anche il terzo desiderio si avvererebbe. Un santo laico, con la divisa completa del Milan. Chi non avrebbe voluto in squadra un ragazzo così?
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