C'è una reazione di fiducia a Berlino
Milano. E' stato grazie soprattutto al settore dei servizi e del commercio che la fiducia delle imprese tedesche sta migliorando accendendo la speranza che il rallentamento dell'economia più importante dell'Eurozona non sia così profondo come si pensava prima.
Questo inatteso miglioramento – l'indice Ifo del mese di marzo ha battuto tutte le previsioni attestandosi a 99,6 punti rispetto a 98,5 di febbraio – trova concordi due analisti consultati dal Foglio, Martin Moryson di Dws e Anna Grimaldi di Intesa Sanpaolo, sul fatto che dipenda essenzialmente dalla capacità di reazione della domanda interna poiché l'industria tedesca sta ancora soffrendo, in particolare il settore manifatturiero al quale è essenzialmente collegato quello automobilistico preponderante nell'industria tedesca. Il comparto manifatturiero, infatti, dipende dalla domanda estera su cui pesano fattori come il rallentamento della crescita americana e di quella cinese oltre al caos generato da un balbettante processo per la Brexit nel Regno Unito.
La Germania, dunque, dimostra una doppia velocità e la capacità produttiva – che è sempre stato un punto di forza – ora appare quasi come un peso. Ma è la capacità di reazione a risultare decisivo per migliorare l'indicatore di fiducia. Oggi è atteso l'indice di fiducia delle imprese italiane. Potremo dire lo stesso?
Mariarosaria Marchesano
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