Il miglior computer portatile del mondo è prodotto in un sottoscala in cina

    C'è una piccola stanzetta, un laboratorio in un sottoscala di Shenzhen, la “fabbrica del mondo”, in cui si compie una specie di piccolo miracolo elettronico. Fondendo in modo quasi alchemico il nuovo con l'antico, prende vita il miglior computer portatile in circolazione. Scocca d'annata, interiora ultramoderne e su misura. E' un angolo di mondo per pochi iniziati, che fa capolino raramente, solo su siti cinesi o quasi. Ma è l'unico luogo in cui si possono comprare computer che non esistono e che gli appassionati venerano. Il percorso per arrivarci è però iniziatico e richiede alcuni presupposti.

    Il primo è conoscere (e stimare poco) il mantra della rivoluzione digitale: “nuovo è meglio”. Non si fa in tempo a rimpinguare il conto corrente che il costoso e performante gadget comprato a caro prezzo l'anno scorso è diventato un ferrovecchio o quasi. E' qualcosa di più dell'obsolescenza programmata. E' la filosofia di vita di tutto il settore della tecnologia digitale: cambiare sempre tutto, mai affezionarsi a qualcosa. Il fattore umano però entra in gioco proprio qui. Perché l'individuo si affeziona, ha delle preferenze, stabilisce delle priorità. Ad esempio, quella che un certo apparecchio sia migliore degli altri, a prescindere dalla tecnologia. Questa “retronostalgia” colpisce all'improvviso, ma se il mercato è abbastanza celere riesce a cavalcarne l'onda. C'è riuscita nel 2017 la finlandese HMD Global che produce su licenza Nokia i nuovi cellulari con lo storico marchio, come il Nokia 3310.

    Quando non arrivano le aziende ufficiali, però, ogni tanto arriva un manipolo di anonimi, che compie miracoli anche se solo per pochi iniziati. Questa è la storia che gira attorno della passione cinese per il Santo Graal dei portatili. La storia di chi è rimasto affascinato da un computer leggendario per robustezza, praticità e portabilità ma con il cuore, cioè il processore, oramai invecchiato, spinotti per periferiche obsoleti e schermo d'antan. Bisogna allora andare a Shenzhen per trovare il gruppo 51NB. E' un'élite di giovani smanettoni cinesi nata all'interno di un gigantesco forum online del quale nel resto del mondo non si sa quasi niente. Il forum esiste dal 2001, creato dagli appassionati cinesi dei ThinkPad, i portatili aziendali prodotti nel 1992 da Ibm.

    Se di solito si pensa che sia Apple ad aver innovato di più la scena del computer da passeggio con i suoi PowerBook e poi MacBook, in realtà bisogna guardare meglio. La corsa è sempre stata a due e per lunghi tratti in testa c'è stata Ibm. I ThinkPad sono computer portatili aziendali piuttosto particolari: frutto della matita del designer Richard Sapper ispirato dalla schiscetta giapponese, il bento, sono stati ingegnerizzati nei laboratori del sol levante di Ibm-Yamato da Arimasa Naitoh. Resistenti, innovativi, dotati della migliore tastiera di sempre, i ThinkPad dal 2003 sono gli unici portatili certificati per operare nella Statione spaziale internazionale.

    Ibm ha venduto la divisione alla cinese Lenovo nel 2005, ma i vecchi modelli sono considerati ancora un gioiello della meccanica di precisione, seppure tecnologicamente obsoleti. Ed ecco che entra in gioco, nella fucina di Shenzhen, il gruppo 51NB. Che su richiesta prende i vecchi x60 e x200, le due serie più belle e ultraportabili di inizio millennio, le “svuota” e sostituisce schermo, connettori, scheda madre e batteria con versioni moderne e aggiornate, progettate e realizzate su misura. Perché i portatili adoperano componenti fuori standard e richiedono un lavoro di reingegnerizzazione che gli stessi produttori raramente saprebbero affrontare. E' il sogno dello smanettone.

    Shenzhen per molti anni è stata considerata la fabbrica del mondo. Ma è anche un paradiso della brugola, un gigantesco supermercato delle tecnologie. Scotty Allen di Strange Parts o Nikolay Tanev ad esempio l'hanno esplorata per trovare le componenti necessari a costruire da zero due iPhone perfettamente funzionanti: dalle viti più piccole al processore di Apple. Tuttavia, anziché la terra dei copioni e dei prodotti super-low-cost dalla dubbia qualità, come si crede in occidente, Shenzhen oggi è diventata una fucina di innovazione e creatività tecnologica. Fra i 23 milioni di abitanti dell'area metropolitana, oltre a più di cinque milioni di operai delle varie fabbriche ci sono anche un paio di milioni di giovani innovatori, sperimentatori, appassionati. Non copiano, ma modificano e creano. E vista la numerosità la legge della statistica vuole che ci azzecchino con una certa frequenza. Infatti, alle volte riescono a creare nicchie di innovazione inimmaginabili in qualunque altra parte del mondo. Il ThinkPad X210, mai realizzato né da Ibm né da Lenovo, è l'esempio. Un piccolo computer da sogno nato tra le nuvole, anzi dal basso, che nessun altro avrebbe potuto realizzare.

    Antonio Dini