Guida in tedesco per evitare che il modello-Italia si diffonda in Europa
Milano. Di saggi sull'Italia ne sono stati scritti tanti in Germania e continuano a esserne scritti. I più sono però rivolti al passato, alla storia del paese, alle sue bellezze artistiche e gli autori quasi sempre accademici e storici. Sono invece assai più rari i libri che parlano dell'Italia di oggi, della sua politica, economia e società, eccezione fatta per quelli su Silvio Berlusconi. Più frequenti semmai i libri sulla mafia, per quanto spesso grondanti più di retorica che di fatti.
Ora però ne sono arrivati ben due nelle librerie tedesche entrambi con l'intento di indagare cosa stia accadendo nella politica italiana. Ulrich Ladurner, giornalista del settimanale Zeit, ha scritto
Der Fall Italien (“Il caso Italia”, ed. Körber Stiftung), mentre Lorenz Gallmetzer, a lungo giornalista della televisione austriaca Orf, ha scritto Von Mussolini zu Salvini (“Da Mussolini a Salvini”, ed. Kremayr & Scheriau). Due libri fatti molto bene, molto documentati, molto attenti nel ricostruire gli antefatti, a volte partendo addirittura dall'Unità d'Italia, per permettere al lettore tedesco di seguire passo passo la storia politica di questo paese dal '45 in poi. Il lettore viene ad apprendere così del ruolo strategico dell'Italia nel Mediterraneo durante il periodo della Guerra fredda, della “democrazia bloccata” da cinquant'anni a guida Dc, delle interferenze da parte di Stati Uniti, Vaticano e dello spauracchio comunista, del miracolo italiano e del movimento operaio, dello stragismo nero, degli anni di piombo e delle correnti neofasciste, dei politici italiani di un tempo che sognavano il paese legale per poi arrendersi al paese reale, di Tangentopoli, del passaggio dai partiti di massa al partito impresa e oggi al partito-piattaforma virtuale, della mutazione della figura del capo di partito a quella di uomo solo al comando. Flashback e retroscena storici che cadenzano in modo quasi pignolo i due saggi e che, a dire il vero, sarebbero spesso utili anche a un lettore italiano per ritrovare il bandolo della matassa.
Ciascuno dei due autori ha il suo luogo emblematico dal quale fotografare l'Italia che fu e l'Italia che è. Per Gallmetzer è Piazza San Giovanni in Laterano a immortalare il cambiamento. Un tempo la piazza del Pci, dei funerali di Berlinguer, poi la piazza di Grillo e infine di Salvini (ma questa è un'aggiunta di chi scrive, visto che entrambi i libri sono stato dati alle stampe prima della fine del governo gialloverde, il che, oltre a qualche data sbagliata, è l'unica pecca di entrambi). Ladurner, invece, sceglie la Val Polcevera, il Ponte Morandi, teatro della disgrazia dell'agosto 2018. Un tempo il ponte e le sue industrie a fondovalle testimoniavano il miracolo italiano, facevano parte di quel triangolo rosso che si estendeva da Milano a Torino e Genova. Ladurner intreccia le vicissitudini politiche ed economiche dal Dopoguerra a oggi per spiegare come mai l'Italia sia l'unico paese dell'Europa occidentale che non si è ancora ripreso dalla crisi economica e che in compenso ha mandato al potere, come primo paese di questa parte del continente, un governo nazionalpopulista.
Un altro pregio di questi libri è che gli autori non hanno ceduto a quella irritante punta di altezzosità che caratterizza a volte gli articoli dei corrispondenti tedeschi in Italia. Forse c'entrano le loro origini. Perché è vero che entrambi scrivono per testate tedesche e/o austriache e vivono rispettivamente ad Amburgo e Vienna, ma sono tutti e due altoatesini.
Sia Ladurner che Gallmetzer non si mettono mai in cattedra, il loro scopo è quello di dare al lettore un quadro dell'Italia fondato sui fatti e non sulle suggestioni. Non ultimo perché nell'evoluzione politica italiana entrambi individuano il pericolo che il modello italiano, da qui a non molto, possa diffondersi in altri paesi dell'Europa occidentale. Più che puntare il dito è dunque necessario cercare di capire cosa non ha funzionato e cosa non funziona. Perché è vero che quanto promesso da questi “politici o pseudopolitici” è irrealizzabile, ma alla gente dà – almeno per un momento – l'illusione di poter riprendere in mano i propri destini. E ciò accade non solo in Italia.
“Per questo il caso Italia è di fatto il caso Europa”, conclude Ladurner. Gallmetzer dal canto suo osserva che la voglia da parte degli italiani di un uomo forte al potere non va confusa con una nostalgia per il Ventennio. “La crisi ha sconvolto tutti i rapporti, ha minato tutte le sicurezze e trasformato le differenze in emarginazione”. Nessuno dei due avanza soluzioni, cosa che peraltro non compete loro, ma ai politici. E non è certo un caso che Gallmetzer insista molto sulla necessità di ricoprire le scuole politiche nelle quali un tempo si formavano gli stessi.
Andrea Affaticati
Il Foglio sportivo - in corpore sano