Roma. Quando in Italia bisogna proporre soluzioni “eterodosse” in economia, per non dire stravaganti, si ricorre sempre a un prototipo estero. Che inevitabilmente viene individuato in due modelli: sudamericano o nordico-scandinavo. “Facciamo come l'Ecuador” (oppure come l'Argentina) dicevano Beppe Grillo e altri populisti per invocare un default risolutivo della crisi del debito dopo il 2011, invocazione che nella variante nordica diventava: “Facciamo come l'Islanda” (anche se la piccola isola non ha ripudiato il debito pubblico né l'“austerity”). A questa seconda versione, quella nordico-scandinava, appartiene la riproposizione della vecchia idea del “lavorare meno, lavorare tutti” al grido di: “Facciamo come la Finlandia”.
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