“Il virus è veloce e le decisioni lente”

Salvatore Merlo

    Roma. “Stiamo correndo un rischio folle. Ci vogliono decisioni rapide e severe per fermare il contagio. Va chiuso tutto. Subito. Una quarantena alla cinese. Con i militari e i posti di blocco, altro che autocertificazioni. Stiamo perdendo tempo. Io faccio l'imprenditore, e dico che fermare le attività produttive per un mese è molto meglio che arrivare a Pasqua con un milione di infettati. Allora sì che sarà un collasso, economico, sanitario e sociale”.

    Urbano Cairo, editore del Corriere, di La7, presidente del Toro, non è precisamente uno di quelli che di fronte al Covid-19 fa spallucce. “Oggi essere ottimisti è fare peccato”, dice. Ma se non si ferma nemmeno il calcio? “Il governo può fare quello che vuole. Può fare dei decreti. Ma di che parliamo? Se l'altro giorno avessero decretato lo stop del calcio, si sarebbe fermato tutto. E sarebbe stato giusto”. E invece? “E invece se non decidono nei ministeri, ci sarà qualcuno che decide al posto del governo. La Lega calcio che vuole giocare, i singoli cittadini che vanno a sciare… Ma il calcio è un dettaglio. Qui c'è un intero paese che rischia. Ieri mi ha colpito avere letto il professor Galli dell'ospedale Sacco di Milano. Spiegava che fin quando non si raggiunge il picco, i contagi raddoppiano ogni quattro giorni. Il virus è veloce, le decisioni invece sono pericolosamente lente”.

    • Salvatore Merlo
    • Milano 1982, vicedirettore del Foglio. Cresciuto a Catania, liceo classico “Galileo” a Firenze, tre lauree a Siena e una parentesi universitaria in Inghilterra. Ho vinto alcuni dei principali premi giornalistici italiani, tra cui il Premiolino (2023) e il premio Biagio Agnes (2024) per la carta stampata. Giornalista parlamentare, responsabile del servizio politico e del sito web, lavoro al Foglio dal 2007. Ho scritto per Mondadori "Fummo giovani soltanto allora", la vita spericolata del giovane Indro Montanelli.