Gesualdo Bufalino, tra gli uomini e gli dei
Demetra, ieri, passava tutto il pomeriggio a giocare a golf tra le fronde di mandorli, carrubi e lecci. Era sbarbato di ogni frasca il terreno, c’era uno sbruffo di nepitella a far da contrappunto all’odore di erba secca.
Demetra, ieri, passava tutto il pomeriggio a giocare a golf tra le fronde di mandorli, carrubi e lecci. Era sbarbato di ogni frasca il terreno, c’era uno sbruffo di nepitella a far da contrappunto all’odore di erba secca. E poi – da un campo all’altro – arrivava l’alito di Poseidone. Sempre allegro di ciacole, lui, per la sorella che, villeggiando in quel di Donnafugata – in un resort, manco a dirlo – giusto ieri andava a innamorarsi dell’unico fantasma sfuggito al buio e al lutto. L’unico cui compete il complicato amplesso tra gli uomini e gli dei, Gesualdo Bufalino.
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