Dimenticare Piero Chiara, parlando di Luino
Letteratura, memoria e oblio
Su RepTv c’è un piccolo gioiello – è un mini documentario – su Luino: “il paese triste dove nascono i comici”. Un filmato di Francesco Gilioli sul piccolo centro del Lago Maggiore dove hanno vissuto Dario Fo, Massimo Boldi, Enzo Iachetti e Francesco Salvi. Nel racconto fa capolino la pioggia, la malinconia lacustre, quindi l’atmosfera rarefatta di un paesaggio tutto di attraversamenti perfetti per eroi in cappotto d’astrakan (siano essi contrabbandieri, banditi o perdigiorno persi di noia). Appunto, l’astrakan. Descrivere Luino – “e la vena ironica dei personaggi del luogo” – senza mai parlare del lievito di cotanta commedia, Piero Chiara, tra i più smaglianti monumenti della letteratura contemporanea, è ben più che un lapsus, è il segno di quella rimozione attraverso cui l’Italia diventa ciò che s’è ridotta a essere: la tana dell’oblio.
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