La pornografia di una madre disperata
Il video e le parole drammatiche di Veronica Panarello
Da qualche parte, in rete – c’era ieri, quindi oggi, ma anche adesso – c’era e c’è un video: aggiorna il repertorio dello strazio con una madre che urla sul proprio figlio morto. Sul proprio figlio ammazzato. Un faccino devastato dal dolore piange, strilla e canta l’addio alla carne della propria carne raccontando il come e il dove di quella messa a morte. Una messa a morte voluta da lei, lei che da madre si dichiara fuori da ogni natura, orba di Misericordia, destinata alla pietà della morte se solo ci fosse una maniera pietosa per farsi togliere da mezzo. Non si sente degna della vita questa madre costretta alla berlina, ridotta a video nel mare grande della rete dove ieri, quindi oggi e dunque adesso replica a beneficio del morbo più insano – guardarla – l’assassinio. E nessuno, neppure uno straccio di legge, può impedirne la conclamata pornografia. Povero figliolino, e povera assassina.
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