La spietata teologia del cabaret Voltaire
L’alito della morte dilaga in ogni anfratto, il Grande Gioco esaurisce tutte le mosse e però invincibile resta il Dettato unico cui riferirsi per ciò che resta da fare: credere a ciò che è scritto sulla tavola della Legge Unica
Una spietata teologia, capovolta rispetto alla Grazia, impone al mondo una dottrina unica – in una lingua tutta di obbedienze – che non consente deroghe. Non un solo giornale, non uno degli uffici della Verità – non uno, tra i leader – si sottrae ormai all’andazzo. L’alito della morte dilaga in ogni anfratto, il Grande Gioco esaurisce tutte le mosse – s’accordano i cani e i lupi – e però invincibile resta il Dettato unico cui riferirsi per ciò che resta da fare: credere a ciò che è scritto sulla tavola della Legge Unica. E ciò corrisponde al detto, al filmato, al registrato e al prontamente consumato ai tavoli del Cabaret Voltaire. Tutti si godono il vantaggio dell’avere avuto culo a trovarsi in questa parte di mondo dove viene elargita la Verità. E tanto peggio per i cattivi, tutti privi di culo.
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