Mettersi in tasca la luce
Ci sarà ancora a settembre, certo, ma non ci sarete voi e non potrete più – come capita d’estate – di prendere la mano alla luce e portarla alle vostre labbra
Fate incetta di luce. Mettetevela anche in tasca. Magari resterà ancora fino a settembre. Certi pomeriggi sarà come la felicità a immagine e somiglianza di Vincent Van Gogh, poverino, che certi abbagli dovette sognarseli al prezzo di una notte stellata e non tra le colonne greche dei Templi. Ci sarà ancora a settembre, certo, ma non ci sarete voi e non potrete più – come capita d’estate – di prendere la mano alla luce e portarla alle vostre labbra. E baciarla. Come in un rito di ogni sommità imprevedibile. L’aderenza protratta fino all’insostenibile di luce e bacio non avrà più il caro assenso, ma l’assenza.
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