Il referendum, gli alberi e la pioggia a Roma
La flora piange e resta in piedi quel discorso sulla mancata vittoria del 4 dicembre: oggi, a Roma, di certo non mancherebbe la pioggia
C’è come un’atmosfera d’autunno per le strade di Roma. Un tappeto di foglie accompagna il cammino dei passanti. Le automobili attraversano gli incroci e lungo i marciapiedi si formano i cumuli col fogliame caduto dalle fronde ancora verdi degli alberi. Non c’è un anticipo di autunno, anzi. E’ ancora agosto e tutto questo succede per un’astuzia estrema della natura. La flora non ce la fa più e così gli alberi, le cui radici sotto l’asfalto vanno a suggere zolle secche, si staccano dalle loro stesse foglie. Le fanno volare via, rinunciano alla clorofilla, per non prosciugare oltremodo rami e tronco. E’ la lotta per la sopravvivenza. Gli alberi piangono e resta in piedi quel discorso sulla mancata vittoria del 4 dicembre: con le riforme di Maria Elena Boschi, oggi, a Roma, di certo non mancherebbe la pioggia.
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