Il capriccio della Fata delle Ginestre
L'attrazione fatale col sole è avvenuta sulla Tiburtina
Ebbe a stropicciarsi gli occhi, ieri, il sole. E non seppe capacitarsi come un fiore, sbocciato nell’improvviso di un puntolino ultimo sulla terra, potesse costringerlo a ritardare il tramonto – pur con tutto il sonno addosso – al punto di allungare i raggi fino a coglierlo, a studiarselo, a odorarlo infine e così conoscere il mistero di un capriccio. Quello della Fata delle Ginestre cui l’incipiente ottobre – sopraffatto dall’acre agonia di ogni passione – ha messo la fretta di saltare i mesi e arrivare direttamente alla primavera. Certa dei suoi effetti, e cioè di lasciarlo insonne, la Fata ebbe a trarlo a sé il sole, fin verso la Tiburtina. Per incendiarlo di fiori.
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