Povera destra italiana
Una volta la Francia con Le Pen, un'altra la Germania con Afd, sempre ad aspettare il vento nuovo da qualche parte, nel mondo
Povera destra. Sempre ad aspettare il vento nuovo da qualche parte, nel mondo. Una volta è la Francia dove forse Marine ce la fa ma poi no, non ce la fa. Un’altra volta la Germania con Afd, il partito dei fallaciani non ancora accreditati però. Un tempo anche l’Ungheria con quei pratici fili spinati. Mai esplicitamente la Russia perché l’ombrello è sempre la Nato. Sovranisti sì, ma col placet dei marines. E le nazioni baltiche avverse a Mosca, suvvia, un brivido skin lo concedono, altro che. Sempre dunque al fianco degli Usa perché il sogno dei destrorsi d’Italia – ormai vibranti tra le schiere delle Trump-Truppen – è quello del migliore dei mondi possibili: un comprensorio blindato, tutto affumato di barbecue, da dove sparare al primo negro che passa. Compresa Faccetta Nera. Ti porteremo a Roma liberata, dal sole nostro tu sarai baciata? Ma quando mai. Restatene baciata a casa tua!
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