A lezione da Renzi
Le università chiedono al segretario del Pd di tenere lezioni nei loro atenei
Cinquanta mila euro e anche più hanno offerto a Matteo Renzi – segretario del Pd, il partito tutto suo – per tenere delle lezioni. Cinquantamila e anche più, molto di più, e così abbeverarsi alla sua scienza. Le fa nelle università, le lezioni. Effonde maestria con la disinvoltura propria dell’uomo di mondo. Celebra lectio come neppure un Mario Monti in grande spolvero. Profonde prolusioni come neanche un Enrico Letta, lì, a Parigi, può sognarsi di fare. Discute di dissertazioni, infine, da scatenare l’emicrania ai migliori ingegni, fossero pure reduci dai seminari di Romano Prodi. Tutti, insomma, vogliono Renzi in cattedra. In lingua inglese, oltretutto. A dimostrazione di come tutto il mondo lo vorrebbe, lo vuole e sempre l’ha voluto. Resta, a margine, una domanda: ma com’è che nessuno però se lo piglia?
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