Il Rinascimento di Sgarbi e Tremonti
Fu per disperata consolazione che c’inventammo la Commedia dell’Arte
Fu per disperata consolazione che c’inventammo la Commedia dell’Arte. Questo si scopre leggendo le pagine di Rinascimento, il libro scritto a quattro mani da Vittorio Sgarbi e Giulio Tremonti. Ed è un cantiere, anzi, un arsenale, questo manifesto politico dei due irriducibilmente diversi. Opposti perfino se uno – il super ministro – con la cultura, a dispetto delle battute, riesce a “far mangiare” finalmente costringendo tutti a sintonizzarsi con i saperi più urgenti mentre l’altro, il Vittorio per eccellenza, vivifica il caos nella vaporosa schiuma dell’unica possibile grandezza, il nostro patrimonio di creatività, immaginazione e progetto. Fu, dunque, per reazione alla macabra messa in scena dell’oblio che c’inventammo Pulcinella e oggi, leggendo Rinascimento, ci scopriamo agitatori di bellezza. In attesa di trovare scena. Oggi Rinascimento, dunque. Ma manca poco e sarà pronunciamento!
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