Cicalazadè scendeva verso il Vallone
Ciascuno desidera per sé di poter volare
A che servono le belle giornate se poi tu non ci sei? Così, ieri, Cicalazadè andava a dire a se stesso venendosene giù dal Castello di Mussomeli verso il Vallone. Il Lupo preso di malinconia, con in petto la sua Luna, andava a trovarsi – attraverso un sentiero caldo tra felci – sulla punta di un monticciolo di gesso. E anche da lì, sporgendosi a guardare le cose belle di una giornata inutilmente raggiante senza di lei, ripeteva: “A che servono, cose me ne faccio dei colori d’autunno, se poi tu non ci sei?”. Il Lupo è ciò che era, e così Luna. Sono ciò che erano Cicalazadè e la sua Luna e fu così, che alla porte di Nissa, parcheggiando il Suv, il Lupo, chiamava a sé le nuvole. Ciascuno desidera per sé di poter volare. E bisbigliava a loro, Lupo, l’amore suo per Luna.
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