Gli struzzi al veglione di Cicalazadè
Le nuvole fecero loro lo scherzo solito, li bagnarono d’acqua mischiata a colla così da impiastricciarne le maschere
Non esistono altri buffoni impertinenti che le nuvole senza brache, ebbero a dire ieri gli struzzi convenuti in stormo sul cielo di villa Borghese per procurarsi barba, baffi e sopracciglia con cui mascherarsi nel veglione d’ottobre organizzato da Cicalazadè nel corridoio della fermata Spagna, nella metropolitana di Roma. E le nuvole fecero loro lo scherzo solito, li bagnarono d’acqua mischiata a colla così da impiastricciarne le maschere fino a farli diventare – gli struzzi, pur sempre eleganti, nei loro culoni – i giullari di Lilith. Il veglione ebbe comunque inizio, il Lupo procurò un cartoccetto di stelle per Luna, e le nubi – intrise adesso di seltz – fecero prosit. Pioggerellando sul seno di Lilith.
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