Il cammello accovacciato sulla sua abituale grondaia
Incurante di ogni foraggio, stordito dal digiuno, se ne restava a pensare alle ali, a quelle da sempre negategli dai guardiani del reale
Il solito cammello, accovacciato sulla sua abituale grondaia, non voleva saperne di scendere nel mondo degli uomini. Incurante di ogni foraggio – stordito dal digiuno – il cammello se ne restava a pensare alle ali, a quelle da sempre negategli dai guardiani del reale, e ai riflessi del sole dal quale si prendeva ogni gemma, ancora più dolce del più squisito tra i datteri, per cercare infine il vero più vero. Il cammello ebbe a interrogare il Lupo sul suo amore per Luna ma questi – con le nuvole in bocca, tutte foriere di tramonto – con tutto quel procedere di tenebra rispondeva a lui facendo notte. Per farne un giaciglio d’intimità.
Il Foglio sportivo - in corpore sano