Berlusconi è pericoloso per lo status quo
Come con la Russia, il Cav., ragiona e fa con altre potenze dello scacchiere internazionali
Silvio Berlusconi è pericoloso per lo status quo. Cade l’Unione sovietica, giusto per fare un esempio, e lui fa il ragionamento ovvio: la Nato non serve più. Non ci sono più cosacchi ad abbeverare i loro cavalli alle fontane di San Pietro. A Pratica di Mare, da premier, quasi prepara l’ingresso della Russia nella Nato. Da qualcosa ci si deve pur difendere se l’Alleanza atlantica resta comunque in piedi…. E come con la Russia, Berlusconi, ragiona e fa con altre potenze dello scacchiere internazionali. Tutti a sfotterlo perché parlava al telefono con Erdogan mentre Merkel aspettava e adesso c’è la fila di tutti per ragionarsela con la Turchia. E così con la Libia, aveva visto giusto lui e non certo le signorie di Francia e d’Inghilterra. Ma Berlusconi, comunque, è pericoloso per lo status quo. A leggere i giornali autorevoli si capisce che la Russia resta il nemico numero uno. Vladimir Putin ha soffiato la Siria, e dunque il Mediterraneo, allo status quo che invece ha fatto cilecca in Iraq, in Afghanistan e anche con Berlusconi. Tornerà vincente, resterà amico del nemico numero uno, e Alan Friedman non potrà neppure farci un nuovo libro.
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